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    Juve, senza Rabiot torna McKennie. E davanti Kean può ancora beffare Vlahovic

    Juve, senza Rabiot torna McKennie. E davanti Kean può ancora beffare Vlahovic

    • Nicola Balice
    Un conto è giocare con Adrien Rabiot. Quanto basta a Max Allegri per impostare una Juve anche più sperimentale almeno in alcune zone del campo. Per esempio, con Rabiot al fianco di Manuel Locatelli, il terzo centrocampista poteva essere un po' chiunque: in stagione han giocato lì i titolari designati Nicolò Fagioli e Paul Pogba, poi Fabio Miretti e Weston McKennie, infine Andrea Cambiaso. Ma senza Rabiot, che fin qui aveva disputato tutti i minuti di tutte le partite, al fianco di Locatelli (insieme a Gleison Bremer appena dietro il francese per minutaggio, sempre presenti pure loro) sarà necessario procedere con certezze. Quindi via libera a McKennie oltre che a Miretti: senza Rabiot serve specificità del ruolo, fisicità, esperienza. E tra tutti i centrocampisti rimasti, nessuno più dell'americano corrisponde all'identikit della mezzala che serve ad Allegri contro il Cagliari. Con un altro vuoto che si spalanca, sulla fascia destra, considerando la concomitante assenza pure di Timothy Weah: un vuoto che viene colmato ugualmente da Cambiaso, in netto vantaggio su Samuel Iling-Junior, uscito dai radar dopo la sconfitta con il Sassuolo.

    GIOCO DELLE COPPIE – Formazione praticamente obbligata quindi per Allegri. Almeno per quel che riguarda difesa e centrocampo. Mentre in attacco procede il gioco delle coppie: Dusan Vlahovic reclama spazio ma Moise Kean è in questo momento il più in forma di tutto, Arek Milik può partire dalla panchina sapendosi accoppiare con tutti e avendo dimostrato di saper sfruttare anche un solo spezzone, mentre Federico Chiesa appare lanciato verso la conferma. Ecco che contro il Cagliari dovrebbe quindi scendere in campo una Juve con Szczesny tra i pali, Gatti, Bremer e Rugani in difesa, Cambiaso, McKennie, Locatelli, Miretti e Kostic in mediana, con Chiesa e Kean (o Vlahovic) in attacco.

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