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    Juve, senti Pochettino: 'L'Italia è casa mia'

    Juve, senti Pochettino: 'L'Italia è casa mia'

    Mauricio Pochettino e la Juventus. Di mezzo, una finale di Champions League. Ieri il Tottenham ha aperto le porte di casa sua, con il manager argentino che ha parlato in conferenza stampa, ma non solo. Ha accolto i giornalisti, con spontaneità, che è la parola chiave del suo essere. E, a la Repubblica, racconta le sue emozioni, legate alla finale europea e, anche, al suo passato italiano. 

    LE EMOZIONI - In cima alla lista dei desideri della Juventus, al pari di Maurizio Sarri, l'ex Espanyol e Southampton parla così in vista della finale di sabato: "Me la sto godendo, mi sto godendo il privilegio ce ho. D'altronde è sulle emozioni che stiamo lavorando. Perché, vedete, la finale non sarà Klopp-Pochettino e neanche una sfida tattica, ma la decideranno le emozioni. Perché il calcio è un contento di emozioni, niente di più". 

    'ITALIA, CASA MIA' - Gli viene mostrata una foto della tabaccheria Pochettino del 1935, a Virle, nel torinese, e l'argentino risponde così: "Vedete? Io vengo da qui. Si chiamano tutti Pochettino come me", con la c dura 'italiana', non quella dolce 'argentina'. "Futuro in Italia? Non lo so, davvero", risponde Lamela parlando del suo allenatore. Mentre Lloris, capitano degli Spurs, dice che resterà sicuramente sulla panchina del Tottenham. Ma tutto si deciderà dopo la finale: "Se la vinco? Non so cosa farò, se dovessimo vincere. Io non preparo le scene, non sono un attore, sono una persona normale che lascia la porta aperta alla spontaneità, come era successo ad Amsterdam, perché la naturalezza è ciò che crea empatia con la gente. Forse piangerò di nuovo, forse salterò, non lo so. Ma sarà spontaneo". 

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