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Juve scudetto - Il pagellone: Dybala un 10 da 10, Ronaldo da record, De Ligt e Bentancur il futuro. Sarri invece...
Dybala 10: il volto dello scudetto deve essere il suo. Che un anno fa, di questi tempi, veniva scaricato pure brutalmente dalla Juve. È rimasto, ha reagito, è diventato leader come mai prima d'ora. Meno gol di Ronaldo eppure forse più pesanti, soprattutto dopo il lockdown (vissuto a lungo da malato, mica poco) era lui a gonfiare la rete sullo 0-0. Magie e concretezza, soprattutto continuità. E ora il rinnovo.
Ronaldo 10: sarà che è talmente forte, ma il suo dominio totale quasi lascia il senso della normalità. Eppure è tutto fuorché normale. Un breve passaggio a vuoto condizionato da un fastidio al ginocchio e un altro nel rapporto con Sarri. Poi solo gol, solo record. Si possono fare mille ragionamenti sulla sostenibilità economica dell'operazione, ma due anni dopo in campo i problemi sono stati tutti delle avversarie.
Bentancur 9: anche dopo il rinnovo di contratto è il centrocampista che guadagna meno. Matuidi prende quasi il doppio, Pjanic e Khedira quasi il triplo, Rabiot e Ramsey anche di più. Eppure è, per distacco, il miglior centrocampista della Juve. Per continuità, rendimento, personalità, tenuta atletica. Solo nelle ultime partite è apparso un po' in riserva, ma non potrebbe essere altrimenti. Consacrato.
De Ligt 9: partenza lenta, l'infortunio di Chiellini lo ha costretto a diventare subito protagonista e l'inizio non è stato semplice. Ma appena ha preso le misure è stato dominante, due spanne sopra chiunque altro. Spesa record o no, sono soldi ben investiti sia che rimanga una vita alla Juve sia che possa arrivare qualcuno tra un anno con i 150 milioni della clausola rescissoria.
Alex Sandro 7,5: disputare una stagione infinita come questa con la consapevolezza di non avere ricambi, non è semplice. Il brasiliano tranne nei momenti di inevitabile appannamento è stato protagonista della miglior stagione degli ultimi anni, solido e concentrato.
Bonucci 7,5: prezioso soprattutto nella prima parte di stagione, al fianco di De Ligt e Demiral è servito per aiutarli a inserirsi. Capitano senza Chiellini, poi è calato in maniera preoccupante negli ultimi mesi.
Cuadrado 7,5: l'evoluzione a terzino destro è completata. Certo, quando spinge è ben altra cosa rispetto a quando difende, ma di questa Juve è una certezza.
Demiral 7: a un certo punto ha preso il posto di De Ligt, convincendo anche più della prima versione dell'olandese. Poi il brutto infortunio, ma anche lui fa parte del futuro bianconero.
Higuain 7: fino allo stop del campionato, quasi una rivelazione. Si è calato nella parte del terzo violino, punta di manovra e uomo assist. Il lockdown lo ha però travolto, tra preoccupazioni personali e altre progettuali.
Buffon 6,5: ha risposto sempre presente quando è stato chiamato in causa, il record di presenze in serie A il giusto premio.
Douglas Costa 6,5: è partito come titolare e principale novità nella Juve di Sarri. Quando c'è, è un'arma in più. Ma quando c'è?
Matuidi 6,5: una prima parte di stagione da insostituibile, come se con Ronaldo in campo non potesse esistere una Juve senza Matuidi. Anche lui risultato positivo al Covid-19, negli ultimi mesi non ha più ritrovato la condizione giusta.
Pjanic 6,5: una prima parte di campionato da pedina insostituibile, fulcro del gioco al centro del progetto “150 palloni”. Poi è scomparso, ben prima dello scambio con Arthur.
Ramsey 6,5: una continua ricerca della giusta condizione, anche però qualche gol pesante come quelli con Spal e Inter che hanno permesso alla Juve di arrivare in testa al lockdown. Si è visto troppo poco.
Szczesny 6,5: ci sono anche le sue mani sullo scudetto, ma subendo tutte queste reti il giudizio non può essere solo positivo.
Chiellini 6: il primo gol ufficiale dell'era Sarri è suo, poi l'infortunio e la continua rincorsa fatta di stop ripetuti.
Danilo 6: pronti via e segna dopo una manciata di secondi contro il Napoli. Anche per lui qualche acciacco di troppo, giudizio condizionato anche dall'eccessiva valutazione all'interno dell'operazione Cancelo per quello che di fatto è stato una riserva, terzino di esperienza con qualche passaggio a vuoto ma ha la fiducia di Sarri.
Rabiot 6: ora si intravede il vero Rabiot ed è tutta un'altra cosa rispetto al giocatore scostante e in ritardo visto per quasi tutto il campionato. Se è questo, un (grande) acquisto ma ritardato di un anno.
Bernardeschi 5,5: gioca tanto, gioca sempre o quasi. Trequartista o esterno, viene esaltato per la sua capacità di dare equilibrio alla squadra, ma i gol sono zero e le giocate decisive poco di più. Involuto.
De Sciglio 5,5: alla fine, non c'è quasi mai. E quando c'è, dura poco.
Khedira 5,5: un'altra stagione persa per infortunio, a 6 milioni netti è uno spreco più che un lusso.
Rugani 5,5: nemmeno con Sarri è riuscito a risalire le gerarchie, anzi non ha mai giocato così poco. E quando ha giocato, non ha realmente convinto.
All. Sarri 6,5: ha vinto lo scudetto, pure in anticipo, quindi ha ragione lui. Eppure, ci sono tanti di quei “ma” che accompagnano la sua gestione... La Juve giocava meglio a inizio campionato, poi è regredita. Ha subito una quantità di gol mai vista negli ultimi dieci. Non si è aggrappata al gioco rivoluzionario ma alle giocate dei suoi campioni. E quando parla, proprio non sembra un uomo da Juve. Il vero merito, recuperare Dybala e rilanciare Higuain. Poi ha vinto lo scudetto, pure in anticipo, quindi ha ragione lui.