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Juve, Sarri polemico: 'Bella differenza tra giocare alle 15 col caldo e alle 20.45. Dybala...'
INFORTUNATI - “Douglas Costa e Pjanic? Douglas sembra un infortunio di entità leggermente superiore rispetto a Miralem. Pjanic invece il problema può essere minore, ha subito un colpo al muscolo in allenamento e oggi ha risentito fastidio, lo rivaluteremo domani mattina”.
ATTACCANTI - “I due davanti hanno fatto una partita inferiore rispetto alle precedenti, loro devono imparare a raccordare di più quando la squadra si difende bassa. Era abbastanza generalizzato, la gamba non è pulitissima in questo momento. Di positivo ho visto l’aspetto caratteriale della squadra, che non vuole perdere anche quando è in una giornata così”.
DYBALA - “Il suo turno? Non ci ho pensato, era una partita difficile per milioni di motivi e dopo gli infortuni era ancora più difficile. Era determinante avere cambi oggi per il caldo anche”.
CENTROCAMPO - “Rabiot? Il discorso è ampio. Giocatore di grandissimo livello, con 0 partite nel 2019, ha fatto 20 giorni di grande livello, brillantezza e voglia, poi come succede sempre con tanti mesi senza partite vere nelle gambe ha avuto un calo fisico che accusa anche mentalmente perché ha una sensibilità unica, dobbiamo solo aspettarlo ora. Se metto uno per volta quelli che ho in panchina nessuno si accorge della differenza al momento”.
DIFFICOLTÀ FISICHE - “Noi avevamo cinque giocatori in Coppa America, otto in infermeria. Tredici giocatori hanno fatto un percorso diverso rispetto agli altri, c’è chi è più avanti e chi più indietro, si aggiunge anche il fatto che avevamo giocatori con alle spalle un lungo periodo di inattività. Sapevamo sarebbe servito tempo per portarli in condizioni accettabili. Ci manca un pizzico di brillantezza più che di quantità”.
ATLETICO MADRID - In conferenza stampa, Sarri ha aggiunto: "In questa fase della stagione i cambi sono repentini e molti, vedremo chi riusciremo a recuperare. Sicuramente una competizione così importante ci potrà rinvigorire".
DIVISA - "Maglia bianco-arancione? Il rispetto della tradizione è sacro per me, vado contro le logiche del marketing".
PANCHINA - "Mi sono sempre sentito partecipe, anche quando non sedevo in panchina. A Firenze per me è sempre delicata, mi viene in mente solo uno scudetto perso che mi fa molto male. Prima o poi tornerò a vincere in questo stadio, e tornerò a vivere le vecchie emozioni positive che mi legano a Firenze".