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    Juve-Ronaldo, ostacolo Perez. Martedì potrebbe essere il giorno giusto

    Juve-Ronaldo, ostacolo Perez. Martedì potrebbe essere il giorno giusto

    Minuti, ore, pesanti. Un popolo in trepidazione, un sogno creduto impossibile che invece assume contorni sempre più realistici. La Juve aspetta Cristiano Ronaldo in quello che ormai è un vero e proprio countdown. Gli ostacoli però ci sono ancora, l'ultimo risponde al nome di Florentino Perez. Si tratta sui soldi infatti (il presidente per il cartellino chiede più di 100 milioni di euro), ma non solo. Perez non vuole passare alla storia come colui il quale ha mandato via Ronaldo. Proprio per questo pretende che il portoghese faccia un annuncio pubblico assumendosi la responsabilità del trasferimento. CR7 dovrebbe spiegare ai tifosi e non solo perchè ha rifiutato un'offerta di rinnovo del Real Madrid di egual misura rispetto a quella dei bianconeri. Stando al Corriere dello Sport Cristiano al momento non intende esporsi e infatti per il momento Mendes, nel meeting con Jose Angel Sanchez, braccio destro di Florentino, ha parlato solo della possibilità di fare un comunicato (concordato), non una conferenza stampa o un'intervista. Intanto Perez ha già pronto un super colpo (uno tra Kane, Neymar e Mbappe) per tenere buona la piazza.

    MARTEDI FUMATA BIANCA ? - Intanto la Juve attende fiduciosa e conserva un filo diretto con Mendes, grande incaricato della mediazione. Un alleato non da poco che ha fatto capire a chiare lettere al Madrid che Ronaldo non intende continuare la sua storia con i Blancos. Secondo il Corriere dello Sport martedi potrebbe essere il giorno giusto per sbloccare definitivamente la trattativa. In quella giornata si riunirà la giunta direttiva del Real e Perez metterà tutte le carte sul tavolo. Un summit che dovrebbe essere anticipato da un nuovo viaggio di Mendes nella capitale spagnola (domani?) per proseguire nelle manovre di fiancheggiamento. Spesso i grandi annunci sono stati preceduti, in casa Real, dalla giunta direttiva, come nel caso di Mourinho nel 2010. Tutt'altro che impossibile che la storia si ripeta.

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