AFP/Getty Images

Juve, Ronaldo è un problema
Se avesse realizzato il gol del 3-2 al debutto in Champions contro l’Atletico Madrid, Ronaldo sarebbe ancora considerato il valore aggiunto come un anno fa. Invece per molti adesso dovrebbe spostarsi definitivamente al centro per fare il centravanti vero, tra due esterni, o al massimo con un altro attaccante al fianco. Lui, però, non ci sente e Sarri non vuole, o non può, imporgli una posizione in campo. Intanto, però, in occasione della sua prima assenza in campionato, martedì sera a Brescia, guarda caso si è scatenato Dybala, tornato titolare e soprattutto protagonista come nelle sue giornate migliori. Una coincidenza, perché Dybala non era certamente da scoprire adesso, ma intanto è spuntato il maligno sospetto che senza CR7 la Juventus gioca meglio perché i suoi compagni si sentono più liberi, o almeno meno condizionati dalla sua presenza e dalla sua forte personalità, tendente all’egoismo in parecchie occasioni. La verità, al di là dei giudizi contingenti, è che Ronaldo non sarà mai un problema vero a livello tattico, perché è assurdo mettere in discussione un campione come lui. Semmai il vero problema è un altro, legato alla sua età, perché nessuno è eterno e a 34 anni, che saranno 35 in febbraio, può capitare di avere qualche problema fisico, malgrado la straordinaria professionalità di Ronaldo, che si è sempre curato in modo maniacale. E proprio il fatto che non abbia potuto giocare a Brescia per un “affaticamento muscolare” è un piccolo, ma significativo, campanello d’allarme che non va sottovalutato in prospettiva. Perché ammesso che Ronaldo possa essere considerato un problema, sia pure soltanto tattico quando c’è, il vero problema ci sarà se mancherà nelle sfide più importanti. Non contro il Brescia…