Juve-Roma: Spalletti brutto e spietato come Allegri, per questo gli fa paura
Questa Roma è diversa, perché non è bella, anzi a volte è anche bruttina, o decisamente brutta, eppure vince. Prendete le ultime due partite, contro Lazio e Milan. Cominciamo proprio dall’ultima, che abbiamo fresca negli occhi. Ebbene, i rossoneri - annunciati come decisamente inferiori, a dispetto della classifica - hanno imbrigliato gli avversari per tutto il primo tempo, benché Niang non fosse lui, benché Bertolacci non giocasse da due mesi e mezzo, benché mancassero Bonaventura e Kucka (oltre a Bacca). Montella ha offerto un piccolo spettacolo tattico che poteva e doveva concludersi almeno con un gol e invece si è risolto con un rigore fallito. Quindi sono venuti fuori i muscoli giallorossi, assieme all’esperienza e alla cattiveria: 1-0. E anche nel derby, a ben guardare, la Roma ha vinto essenzialmente perché ha saputo sfruttare al massimo un errore individuale della Lazio: quel colpo folle di Wallace ha aperto una partita chiusa, nella quale fino a quel momento una squadra, la Lazio, aveva giocato bene un quarto d’ora, il primo della gara, e l’altra mai. Un incontro brutto, vinto dalla Roma.
La Juve è più forte della Roma, perché è decisamente più forte di tutte, almeno in Italia. Ma non ha mai incontrato i giallorossi in questa versione: brutti e spietati. Molto… bianconeri, diremmo, come se Spalletti avesse imparato da Allegri a vincere anche quando non lo merita, a sfruttare al massimo ogni spiraglio per aprirsi un tunnel. Fino a qualche tempo fa, se avessimo dovuto pronosticare l’esito dello scontro diretto, avremmo detto: la Roma giocherà meglio, la Juve vincerà. Oggi, pur confermando che i bianconeri sono migliori e favoriti, diciamo: nessuno giocherà bene, chissà chi vincerà.
@steagresti