La notte di Morata, fra presente e futuro
Juve-Real Madrid non può essere per nessuno una partita come tutte le altre. Non lo sarebbe stato in amichevole, figuriamoci in semifinale di Champions League. Vien da sé che per un bianconero in particolare questa sarà una vigilia diversa, seconda per intensità solo a quella che vivrà la prossima settimana prima di rimetter piede nel suo “Santiago Bernabeu”: Juve-Real Madrid è La partita soprattutto per Alvaro Morata. Oltre tremila le richieste di accrediti ricevute dallo staff dello spagnolo per la gara dello Juventus Stadium, solo uno degli esempi che possono fare capire come anche in Spagna uno dei temi centrali sia proprio legato a quello che in molti considerano un clamoroso errore di volutazione in sede di mercato del Real.
ORGOGLIO E PREGIUDIZI - Fin dal giorno in cui ha deciso di lasciare Madrid per sposare i colori bianconeri, il centravanti spagnolo ha sognato di poter scendere in campo e magari segnare ai propri ex compagni. Anche perché Morata ha sì la faccia pulita e l'atteggiamento del bravo ragazzo, ma in fondo è un tipo che non le manda di certo a dire. E a lui non è mai andato già il fatto di essere stato scaricato dalla società o anche solo etichettato come semplice alternativa ai fenomeni titolari da Carlo Ancelotti. Orgoglioso, emotivo, a volte fin troppo nervoso: proprio l'aspetto caratteriale è quello che lo ha a tratti limitato anche in questa stagione, tanto che un eventuale dubbio riguardo il suo utilizzo nella partitissima di domani non sembra legato all'appannamento mostrato nelle ultime due settimane quanto al timore che non riesca a reggere l'urto della pressione, a sopportare le provocazioni di elementi esperti che lo conoscono bene e sanno quali nervi toccare per farlo andare fuori giri. Il finale di Atletico Madrid-Juve, in tal senso, è emblematico.
IL BALLOTTAGGIO – Appare in ogni caso ancora favorito per il ruolo di compagno d'attacco di Carlos Tevez. L'ultimo gol segnato da Morata risale alla magica notte di Dortmund del 18 marzo ed effettivamente il mese di aprile ha proposto un giocatore meno brillante di quello che si era conquistato a suon di prestazioni decisive una maglia da titolare. Ma contro il Real sarà fondamentale saper attaccare gli spazi e ripartire, se Allegri dovesse rivedere negli occhi di Morata lo sguardo giusto, giocherà lui nonostante scalpiti un redivivo Fernando Llorente.
FUTURO BIANCONERO – Che parta dal primo minuto o subentri in corsa, di sicuro Morata scenderà in campo con la convinzione di chi oggi si sente in tutto e per tutto un giocatore della Juve, destinato a restare in bianconero ancora a lungo. Quel famoso diritto di recompra fissato a 30 milioni nel 2016 e a 35 milioni nel 2017, è tale solo sulla carta: Morata e il suo entourage lo hanno fatto capire chiaramente in più di un'occasione, la Juve è la società che ha puntato realmente su di lui e lui vuole puntare solo sulla Juve. Per inseguire un'altra Champions League, che possa essere davvero sua.
Nicola Balice