Juve-Ramsey, si tratta la risoluzione. E poi? Il Cardiff e Pirlo ci pensano
Nicola Balice
Nemmeno a Glasgow è andata come sperato. Alla fine sembra davvero ci siano due versioni di Aaron Ramsey, quella clamorosamente decisiva con la maglia del Galles e quella ormai in crisi di identità nei club. Ora Ramsey è destinato a rientrare a Torino, ma alla Juve sarà solo di passaggio. E per ovvi motivi economici, sembra sempre di più la risoluzione consensuale l'unica via d'uscita possibile. D'altronde anche in caso di cessione, a un anno dalla scadenza del contratto, bisognerebbe trovare una quadra per quel che riguarda la buonuscita, dal momento che nessuna società sembra intenzionata a sobbarcarsi in toto l'ingaggio da 7 milioni netti più bonus percepiti da Ramsey. I suoi agenti sono arrivati in Italia già la scorsa settimana, un summit molto più che interlocutorio c'è stato con la dirigenza bianconera, si tratta proprio sulla buonuscita: la Juve non vuole andare oltre i 2 milioni, sul fronte Ramsey se ne chiedono almeno 4, parti distanti ma quasi costrette a trovare un accordo. E DOPO – Parallelamente gli agenti del gallese lavorano per la prossima squadra. Con due situazioni particolarmente suggestive su cui riflettere. La prima è anche la più concreta, quella di almeno mezza stagione da vivere nel Cardiff in Championship per preparare nel migliore dei modi il Mondiale e rilanciarsi ad alti livelli. Un'ipotesi avanzata per intenderci anche all'altra stella del Galles, quel Gareth Bale giunto al termine del suo contratto con il Real Madrid. La seconda opzione è ancora in divenire, ma l'idea c'è: è Andrea Pirlo che accoglierebbe a braccia aperte Ramsey nel suo Karagumruk, solo a patto però che il gallese possa calarsi nella parte con la giusta motivazione.