Juve, questo è Pogba. Ma Morata dov'è?
Un gol cambia tutto. A volte un'intera stagione. Quello di Cuadrado allo scadere può essere, almeno di nervo e di cuore, quello della svolta della Juve. Quello di Pogba può essere quello della svolta del numero dieci diverso bianconero. Perché anche se Cuadrado non ci avesse messo lo zampino, uno dei pochi punti di partenza e ripartenza della Juve poteva infatti essere la prestazione finalmente da leader di Paul Pogba. Lontano da equivoci tattici, nel vivo del gioco bianconero, il talento francese è riuscito forse per la prima volta in questa stagione a caricarsi sulle spalle tutta la squadra, per provare a tirarla fuori, a tirarsi fuori, da questo momento di difficoltà totale. Un primo tempo da protagonista totale, un gol da fuoriclasse ed un piglio da capitano senza fascia. Ed una rabbia sana, a tratti sfociata nel nervosismo quando di nuovo tutto sembrava girare storto: ma la furia per il gol subito, la fame dimostrata nei minuti finali, quelli sì che sono germi del campione che devono al più presto infettare tutto il resto della squadra. Questo è il Pogba di cui tutta la Juve ha bisogno: centrato e centrale, mai sazio e mai domo.
E MORATA? Ma il derby non è una partita che in un sol colpo può cancellare tutti i problemi della Juve. Perché per un gol che fa ben sperare riguardo la reazione di Pogba, per un gol che quantomeno ridona entusiasmo e fa tirare un sospiro di sollievo all'ambiente come quello segnato da Cuadrado, c'è anche un gol che oggi non poteva proprio arrivare: quello di Morata. Lui più di Pogba è stato investito del ruolo di campione su cui costruire la Juve di oggi e di domani, eppure proprio lui questa volta è stato il prescelto di Allegri per il ruolo di esiliato dal vivo del gioco bianconero. Per agevolare l'inserimento di Cuadrado nelle scorse partite è stato Pogba condannato sulla fascia sinistra per dare un presunto equilibrio alla squadra. Questa volta il tecnico gettando nella mischia il colombiano dopo una decina di minuti ha dovuto chiedere, o meglio imporre, a Morata di riciclarsi esterno d'attacco fin troppo votato al sacrificio per limitare la verve di Bruno Peres in un 4-3-3 dal forte sapore di 4-5-1 con Dybala centravanti di movimento. Una scelta che ha di fatto escluso dal gioco Morata, che ha corso tanto e male, spesso a vuoto faticando anche a prendere posto in area di rigore durante le ripartenze bianconere. Fino al momento della sostituzione, tutt'altro che gradita dallo spagnolo. Anche perchè al suo posto è entrato Mandzukic, con Dybala a sua volta dirottato sulla fascia, dopo oltre un'ora di sacrificio totale di Morata al servizio dell'argentino. Decisioni andate di traverso allo spagnolo, che non ha fatto nulla per nascondere il proprio dissenso prendendo posto in panchina. Ma il gol di Cuadrado ha visto esplodere di gioia anche lui, come a dire che finché si vince va bene così. Ma così, si vince?
Nicola Balice @NicolaBalice