Juve, quando c'è Khedira cambia tutto. E continua a segnare come Vidal
Da qualche settimana, ogni volta che viene interrogato sul mercato e sul centrocampista in particolare, Beppe Marotta sottolinea l'importanza dell'aver recuperato un giocatore prezioso come Kwadwo Asamoah. Vero, però non basta per le ambizioni Champions. Intanto a confermarsi un fuoriclasse del ruolo, è ancora una volta Sami Khedira. Uno a cui basta essere a mezzo servizio per fare la differenza, uno che se in salute sa fare reparto da solo, uno che se fosse a disposizione per quaranta partite e non più per venticinque come nella passata stagione cambierebbe in meglio ogni giudizio su tutta la rosa in assoluto (e il centrocampo nello specifico) della Juve. Uno che se c'è o non c'è, insomma, fa tutta la differenza del mondo.
NUMERI DA FENOMENO – Basta guardare le partite della Juve per capire quanto sposti la sua presenza o la sua assenza. Semplicemente fondamentale per gli equilibri del gioco di Allegri, che non lesina mai gli elogi per il tedesco. E se la sostanza non bastasse, ecco la forma dettata dai numeri a sottolineare l'eccezionalità di questo giocatore. Un dato per tutti è rappresentato dalla sua imbattibilità in maglia bianconera: 27 le presenze dal suo arrivo, nessuna sconfitta al 90' per una statistica nemmeno macchiata dalla notte stregata dell'Allianz Arena che vedeva la Juve avanti di due gol fino al momento decisivo della sua uscita.
ALLA VIDAL – Poi una media gol impressionante, completamente diversa da quella tenuta nel resto della carriera. Sono 7 le reti segnate fin qui, praticamente un gol ogni quattro partite (3,8 per la precisione) di cui ben 4 nelle ultime sei tra la fine dello scorso campionato e l'inizio di quello attuale. Così, all'equivoco di chi voleva Khedira quale colpo a zero per rimediare all'addio di Pirlo, nel tempo Allegri ha saputo rispondere facendolo giocare nella stessa posizione che era di Vidal nel 3-5-2 già di contiana memoria che aveva portato il cileno a segnare 48 reti in 171 partite, praticamente un gol ogni quattro partite (3,5 per la precisione). Ma i gol sono solo una conseguenza, per un giocatore talmente di alto livello che lascia a tutti l'impressione di passeggiare per il campo: eppure è sempre là dove serve, un attimo prima di chiunque altro. Dal mercato sicuramente servono ancora dei segnali importanti, d'altronde del centrocampo in grado di giocare la finale di Champions poco più di 12 mesi fa è rimasto il solo Marchisio che tornerà ad autunno inoltrato. Nel frattempo staff medico e atletico dovranno fare in modo che Allegri possa non dover rinunciare mai e semmai solo gestire quel fenomeno che è Khedira. L'uomo che non perde mai. E che ultimamente segna sempre...
@NicolaBalice