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    Allegri alla ricerca dell'attacco ideale

    Allegri alla ricerca dell'attacco ideale

    Vincere un derby all'ultimo secondo è roba forte. Vincere questo derby all'ultimo secondo in questo momento, però, non può che essere un brodino caldo e poco più. I mali della Juve sono in questo momento ben più profondi, qualcosa che non può essere risolto con un placebo per quanto godurioso come il gol di Cuadrado al 94'. Uno dei problemi principali rimane la più totale assenza di identità della squadra di Allegri, che giunta al mese di novembre non solo non ha ancora idea di quale possa essere la sua formazione titolare a livello di uomini, non ce l'ha soprattutto a livello di assetto tattico. Una situazione ancor più evidenziata nel reparto offensivo, dove eventuali giochi delle coppie e affiatamento sono costantemente spazzati via dall'effetto Cuadrado: di fatto imprescindibile in questo momento, di fatto un problema che condiziona la gestione degli altri attaccanti. Mandzukic, Morata, Dybala, Zaza: quattro punte dalle caratteristiche diverse, tutte accomunate dall'essere e sentirsi a tutti gli effetti centravanti. E con l'esperimento, forse fallito, di una Juve dal 4-4-2 spurio con Cuadrado largo a destra e Pogba sulla sinistra, il passaggio al tridente inevitabilmente ricondizionerà nuovamente la gestione delle punte.


    L'ASSORTIMENTO
    – In condizioni normali, la gestione sembrava “solo” legata alla miglior coppia da schierare davanti al trequartista. Una rotazione quasi scientifica a seconda dell'avversario e della condizione tra Mandzukic, Morata e Dybala, con Zaza eventualmente quarto violino da rispolverare in caso di necessità. Qualche infortunio di troppo ha sempre impedito poi ad Allegri di arrivare ad una coppia d'attacco titolare, anche se le sensazioni sembravano privilegiare la coppia di peso internazionale Mandzukic-Morata. Ma ora che la Juve, in costante divenire, si ritrova senza attaccanti esterni di ruolo oltrea a Cuadrado, chi verrà scontentato? La soluzione last minute di una sola punta in campo con Alex Sandro esterno alto, sembra di difficile attuazione: come fare a gestire un gruppo che possa vedere contemporaneamente in panchina tre attaccanti su quattro? Mandzukic, ma anche Zaza, possono solo occupare la casella di punta centrale. Dybala a sua volta è stato al centro di grandi polemiche anche tra lo stesso Allegri e la società: tra chi (vedi Marotta) ha sempre parlato di un giocatore totale che possa giocare anche esterno o trequartista, e chi (vedi Allegri) ha sempre detto che Dybala possa giocare solo ed esclusivamente come punta centrale. Così, il sacrificato è stato proprio Morata. Decisivo in quella posizione a Manchester col City, ma realmente incisivo solo una volta occupato il posto in precedenza di Mandzukic. Costretto ad un lavoro eccessivamente sporco che lo ha di fatto reso inoffensivo durante il derby di sabato, pur iniziato da centravanti nel 4-3-1-2 prima dell'infortunio di Khedira. Situazione che non ha nascosto il malcontento dello spagnolo al momento della sostituzione, che difficilmente sembra intenzionato a vivere un'intera stagione lontano dalla porta, come se si fosse in continua emergenza. Problemi tra i problemi da gestire per Allegri. O forse il problema principale, da risolvere il prima possibile: contro il Borussia Monchengladbach toccherà di nuovo a Morata giocare sulla sinistra, con Cuadrado a destra e Mandzukic (o Dybala) centravanti. Ma può essere la formula giusta, anche per tutta la stagione e non per una notte ancora?

    Nicola Balice
    @NicolaBalice

     


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