Quagliarella e la Juve, qualcosa si è rotto. E' presto per parlare di caso, ma il problema esiste e Conte ne deve prendere atto, prima che sia troppo tardi. L'attaccante napoletano, riscattato in estate per 11 milioni di euro, si è ripreso completamente dal terribile infortunio al ginocchio dello scorso 6 gennaio ("Il ginocchio non mi dà più fastidio, l'infortunio è acqua passata" ha ribadito settimana scorsa dopo la sfida con la Primavera contro il Grosseto), ma sembra rientrare nei piani del nuovo tecnico bianconero, nonostante le smentite e le frasi di rito.

Dal punto di vista tecnico-tattico, Quagliarella è adatto al modulo e alle idee tattiche di Conte perchè è un attaccante di movimento che sa dialogare con gli esterni ed è concreto sottoporta, ma in campo il discorso è completamente diverso. "Quaglia" ha visto la tribuna nelle sfide contro Parma e Milan, è stato novanta minuti in panchina contro Siena e Bologna e ha giocato nove minuti più recupero a Catania.  Qualcuno parla di problema psicologico, un blocco mentale che ne limita il rendimento sul campo, la realtà è che Conte lo considera la quarta scelta dietro Vucinic, Matri e Del Piero.

La scelta di Conte di giocare alcune partite con un 4-1-4-1, in base all'avversario da incontrare, e la stagione senza coppe limitano ancor di più la possibilità di trovare il campo con continuità. Ecco perchè non è da escludere un suo addio a gennaio, magari in prestito. Quagliarella vuole provare a conquistarsi un posto nei 23 di Prandelli per l'Europeo e per farlo deve giocare. Cosa che alla Juve non può fare.