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  • Juve:| Quagliarella è fiducioso

    Juve:| Quagliarella è fiducioso

     

    Per l'uomo dei gol impossibili, un diagonale favorito da uno svarione è banalissimo. E per un attaccante che ha superato, azzurro compreso, 
    quota cento, segnare in amichevole è routine.


    Invece, Fabio Quagliarella esulta come fosse una finale, perché il risultato, i progressi tattici e i sorsi di fiducia rimpiccioliscono davanti al suo ritorno. 
    Sei mesi di rabbia, rimpianti, malinconia e rieducazione, dopo un sogno (17 partite e 9 gol) finito a pezzi a gennaio assieme ai legamenti, e adesso eccolo pronto per ricominciare, lui e la Juve, dov'erano rimasti: ai vertici, aggrappati all'Europa, perché il tracollo 

    bianconero è coinciso col suo infortunio.

    TRAPPOLA - Ha già segnato a Bardonecchia, Fabio, ma vuoi mettere questo gol dall'altra parte del mondo? Uno stadio imponente prestato dal football  americano, con il terreno riadattato attraverso strisce d'erba posticce, e una squadra, il Chivas de Guadalajara, che ha vinto undici campionati messicani, altro che rappresentative di paese e campi di montagna con tribunette di fortuna.

    «Per me - sospira -ogni partita è un passo avanti verso la condizione
     fisica migliore, oltre che per liberarmi la mente dall'infortunio».Contro il Chivas, Quagliarella è anche sfuggito alla trappola psicologica che insidia spesso il ritorno degli atleti, portandoli, nell'ansia di farsi di nuovo male, a schivare o ovattare, più o meno incosciamente, i contrasti:«Ho preso una ginocchiata proprio nel punto in cui mi ero infortunato- racconta -:credo d'essere diventato bianco e di aver perso dieci anni di vita in due secondi, però... mi ha fatto bene perché ho continuato senza conseguenze, tranquillo: giocare e prendere colpi è il modo migliore per scacciare la paura».

    IDEA- Quagliarella è punta di diamante in un reparto sempre più forte, sui cui meccanismi Conte insiste molto, spiegando come nel suo modulo gli attaccanti debbano 'cercarsi' con frequenza:

    « Lo ripete anche a noi, perché più lo facciamo più possiamo mettere in difficoltà gli avversari. Contro il Chivas, una squadra che correva molto, ci abbiamo provato e a tratti ci siamo riusciti.

    Siamo ancora in piena preparazione, dobbiamo impadronirci completamente degli schemi e migliorare l'intesa fra di noi, però questa tournée americana, che abbiamo affrontato in realtà con lo spirito di un ritiro, è stata utile per avvicinarci alla piena forma fisica

     e per assimilare sempre più quello che ci chiede il mister: ha un'idea di gioco chiara, esige che i difensori non buttino mai via la palla, 
    punta molto sul possesso, vuole che giochiamo sempre a calcio »

    Novità tattiche che sottendono allenamenti impegnativi, in­tegrati da riunione tecniche spese a rivedere e analizzare filmati, affrontati
     però con entusiasmo e applicazione dalla squadra:«Se hai sempre la palla, corri di meno e ti diverti di più»,sorride Quagliarella, benché consapevole che il 4-2-4 imponga alle punte ripieghi faticosi.

    E' carico e fiducioso, anche se sui possibili traguardi non si sbilancia:« 
    Più forti dell'anno scorso? E' troppo presto per dirlo. I conti si fanno soltanto a maggio». Banale come quel diagonale vincente che merita però un'esultanza da finale


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