Grande Napoli, irriducibile Juve. Cavani e Chiellini, pace finale da campioni
E' stata una prova di forza. Della Juve e del Napoli. Dalla notte del gudizio scaturisce un verdetto chiaro: dopo il pareggio del San Paolo, la partita per lo scudetto non è ancora finita
Napoli bene in avvio, ma solo per dieci minuti. Napoli fulminato dal gol di Chiellini (e meno male che il difensore non avrebbe dovuto giocare). Napoli che rialza la testa grazie a Inler e alla deviazione sfortunata di Bonucci che spiazza Buffon. Napoli graziato da Orsato che doveva espellere Cavani per la gomitata Chiellini (e meno male che, alla vigilia, l'arbitro veneto era stato definito il più in forma del campionato: figuriamoci gli altri).
Bella comunque e degna dei due campioni la scena finale che li ha visti rappacificarsi appena finita la partita, abbracciandosi davanti a tutti e scambiandosi la maglia l'un l'altro.
Bella comunque, a fine partita, la scena dei due che si scambaino la maglia e chiudono l'incidente
Napoli letteralmente trasformato nella ripresa, quando crea ripetute occasioni da gol, ma non le sfrutta, andando a sbattere contro la muraglia bianconera. L'irriducibile Juve soffre e lotta con l'orgoglio dei giorni migliori. Lascia siano i partenopei a cercare il raddoppio nel tentativo di colpirli in contropiede. Tentativo che va ripetutamente a vuoto.
Al San Paolo, Conte ha presentato un'altra versione della capolista: stavolta operaia, tosta, pronta a erigere un bunker davanti a Buffon, capace di soffrire sino all'ultimo respiro.
Mazzarri ha finalmente ritrovato il Napoli che ha infilato sì un altro pareggio, ma, se gioca in questo modo, legittima la sua rincorsa ai bianconeri. Sei punti separavano i partenopei dai campioni d'Italia, sei punti continuano a dividerli con l'aggiunta degli scontri diretti che parlano a favore della capoclassifica.
Ma, adesso, per il Napoli sarà fondamentale che Cavani guarisca dal mal di gol: è a secco da 590 minuti. Troppi per uno del suo calibro. E l'uruguaiano è il primo a sapere che la lotta sarà impari, se non tornerà a segnare.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com