Juve, promossi e bocciati: bene Kean, Dybala e Marchisio. La difesa fa acqua
Una Juve del tutto simile a quella titolare è quanto proposto da Max Allegri, non ci sarebbe da stupirsi se l'unica mossa in vista della Supercoppa possa essere quella di Pjanic (o Marchisio) per Bentancur. E così come nell'ultima mezz'ora con il Barcellona, i potenziali titolari non tradiscono: bel primo tempo, idee chiare pur concedendo qualcosa in difesa. Bene Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce, benissimo Dybala tra le linee e Higuain spietato nel trasformare in gol l'unica occasione avuta tra i piedi. Nella ripresa sono Marchisio e Kean a comporre un'atipica coppia d'attacco che funziona e spacca in due la retroguardia del Psg, ma nel 4-4-1-1 del secondo tempo è la difesa a fare acqua con due gol subiti e tante occasioni costruite dal gruppo di Emery. Questi i promossi o bocciati del match col Psg, con la necessaria premessa che ci si trova davanti al secondo impegno dopo un paio di settimane di lavoro appena, anche meno per tutti i nazionali.
PROMOSSI
HIGUAIN/DYBALA – Un tempo in sordina, anzi piuttosto deludente con qualche errore di troppo per il Pipita. Poi però alla prima palla buona fa gol, siglando la prima rete stagionale su azione della Juve. La imposta lui, detta il passaggio a Dybala che lo piazza davanti ad Areola e Higuain non perdona, apparendo in generale appare più brillante e in condizione di un anno fa. La Joya si accende a intermittenza, ma quando lo fa è sempre pericoloso: e senza Pjanic, è lui il vero regista di una Juve che lo cerca sempre e comunque in qualunque zona del campo.
CUADRADO/ALEX SANDRO – Uno a destra, l'altro a sinistra partendo da molto più lontano. Macinano chilometri e creano superiorità numerica, insieme a Higuain e Dybala hanno iniziato tardi e subito negli Stati Uniti, eppure appaiono come i quattro più pronti o forse come i quattro con le gambe ancora meno pesanti.
MARCHISIO – Nonostante gli errori, lo sguardo era quello giusto già contro il Barça e l'urlo in faccia a Neymar ne era la prova. Col Psg gioca sottopunta a sostegno di Kean e come ai bei tempi trova un gol da attaccante aggiunto per poi trasformare il rigore della vittoria. Già pronto, il centrocampista continua a servire ma il Principino lancia segnali importanti.
KEAN – C'è tutto Kean in questo secondo tempo. A testa bassa, egoista e un po' confusionario nei primi quindici minuti. Poi prende le misure, alza la testa e spacca in due la difesa del Psg: perfetti i tempi con cui ruba palla e poi la serve a Marchisio per l'1-2, perfetta la giocata che costringe Kimpembe al fallo da rigore in chiusura.
BOCCIATI
MANDZUKIC – Gigante se ce n'è uno nelle fila della Juve, inevitabile un ritardo di condizione soprattutto in questa fase. Male alla prima con il Barcellona da centravanti in una Juve nel complesso fuori partita, non si vede mai da ala sinistra contro il Psg.
BENATIA – Salvato per una questione di centimetri dalla posizione in fuorigioco di Cavani, ma l'erroraccio con cui regala palla a Di Maria nel primo tempo a centro area in fase di impostazione conferma la presenza di black out da eliminare per prendersi la maglia da titolare nell'era del post-Bonucci.
LA DIFESA DEL SECONDO TEMPO – Asamoah è spesso in ritardo, quando viene puntato va in affanno rendendo ulteriormente complicata la serata di Mandragora, a sua volta meno in bolla sul centrosinistra al fianco di Barzagli dopo i bei segnali lanciati col Barcellona al fianco di Chiellini. A destra, De Sciglio spinge con coraggio ma Kurzawa arriva sul fondo con irrisoria facilità.
@NicolaBalice