Juve, Pogba e Chiesa spingono oltre il 3-5-2: come inserirli nel modo migliore?
Anche senza l’apporto dei suoi principali top player, la Juve è rimasta agganciata alla corsa Scudetto. L’impressione è che il suo campionato inizi davvero a gennaio, col ritorno effettivo di Chiesa e soprattutto di Pogba. Che insomma la Juve sia l’unica a non aver mostrato ancora il proprio volto. Per questo motivo ritengo che la quadratura del cerchio trovata da Allegri poco prima della sosta Mondiali non sia altro che una delle tante bende con cui si è coperta. Una Juve-mummia, non la Juve-Juve. Ok Bremer centrale nei tre dietro, Rabiot diventato fondamentale, il risveglio di Kostic, la valorizzazione di Fagioli e, facciamoci caso, l’assenza di Vlahovic... Questo impianto del 3-5-2 è andato forte nella volatina autunnale, ma a gennaio? Assisteremo a una semplice sostituzione di interpreti con modulo invariato (dato che in campionato si è visto che funziona), oppure Allegri tornerà a quell’idea iniziale (la Juve reale), poi accantonata a causa di tutti quegli infortuni? Il tempo degli esperimenti è finito, qualcuno sostiene. E forse questo qualcuno ha ragione, la Juve-mummia non sarà reale ma è concreta, parecchio concreta. Tuttavia il potenziale dei bianconeri è troppo grande per essere allenato staticamente. Allegri si tiene la mossa nei mesi che contano: al momento opportuno leverà le bende alla sua creatura, e allora in tanti potrebbero restarci secchi.
POGBA E CHIESA NEL 3-5-2 - Mettiamo però che voglia ripartire, soprattutto all’inizio, da dove ha lasciato. Quindi? Dove lo colloca Chiesa? Pogba sappiamo che nel 3-5-2 non ha problemi. Stavolta si tratta solo di farlo coesistere con Rabiot, vedere chi dei due si adatterà meglio da mezzala destra (entrambi i francesi prediligono il centrosinistra, solo che Rabiot sembra più vincolato in quanto mancino e perché meno flessibile-estroso). A farne le spese, ovvio, il buon Fagioli, a meno che Allegri non sposti il giovane addirittura in cabina di regia, preferendolo a Locatelli o Paredes. Dubito ma non escludo, soprattutto se l’argentino dovesse steccare i Mondiali e ripresentarsi così, un po’ spaesato diciamo. La concorrenza di Locatelli è già più alla portata di Fagioli, paradossalmente. Ma Chiesa invece?
In realtà lo abbiamo già visto altre volte nel 3-5-2 di Allegri, oltre che nelle ultime apparizioni contro Inter e Lazio.
Ci son tre ruoli per lui: prima punta in un duetto dinamico (ad esempio assieme a Di Maria in certe partite o fasi della gara), seconda punta dietro un centravanti vero (Milik o Vlahovic) oppure quinto, di destra o di sinistra. Prendete questo interscambio tra seconda punta libera di svariare (Di Maria) e Chiesa (quinto di sinistra) proprio nell’ultima partita contro la Lazio. L’azione è quella del 3 a 0.
Chiaro che, con questo Kostic, il posto fisso da quinto di sinistra Chiesa non lo avrebbe. C’è una fase difensiva molto impegnativa da sopportare, e Kostic sembra più predisposto, meno attaccante di Federico. Così come Cuadrado dall’altra parte.
Il 3-5-2 si adatterà ancora bene a una Juve in emergenza o in certi tipi di partite, ma non quando la Juve sarà al gran completo. Alcuni big starebbero fuori per forza con questo sistema di gioco. Sempre che Allegri non voglia considerare definitivamente tanto Chiesa quanto Di Maria due super-sub, ossia giocatori chiave che entrano per spaccare la partita o controllare ‘tecnicamente’ un vantaggio.
RITORNA IL 4-3-3? - Ma chi si priverebbe tanto facilmente delle connessioni tra Pogba e Di Maria?
Chi, disponendo di un tridente formato dall’argentino, Vlahovic (o Milik) e Chiesa, opterebbe per il 3-5-2, col conseguente sacrificio di uno di questi tre, triste in panchina? Ebbene sotto le bende della mummia c’è il 4-3-3, il sistema di gioco in base al quale è stata costruita questa rosa. Un regista, due mezzali, più il tridente. Chiesa a sinistra e Di Maria a destra, con Pogba e Rabiot supportati da Paredes. Purché Paredes faccia il Paredes…
E IL CENTROCAMPO A DUE? - Attenzione perché se i registi italiani e argentini non convincono, c’è sempre la soluzione del centrocampo a due alla francese (Rabiot-Pogba, bello tosto, bello fisico e complementare). Questo qui sotto è solo uno sviluppo del 4-3-3 col regista che si abbassa a impostare, ma Allegri potrebbe anche approfondire certi impianti simili, sia a tre che a quattro dietro, come il 3-4-2-1 (o 3-4-3) e il 4-2-3-1. Tutte cose già pescate dal cilindro in passato, ma che oggi potrebbero rivelarsi ancora più esplosive con tutta questa qualità tornata a disposizione.