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Juve, Placido: 'Dirigenza come Messi, Neymar e CR7, fenomeni. A Cardiff...'
Partiamo dalla cessione di Bonucci, uno dei casi più discussi di quest’estate.
«No, io inizierei da più indietro».
Da Cardiff?
«No, dall’estate 2014. Più o meno in questo periodo, Marotta fu criticato tantissimo per aver puntato su Allegri per sostituire da un giorno all’altro il dimissionario Antonio Conte. Insulti, sputi, offese e poi sono arrivati altri tre scudetti, tre Coppe Italia e siamo arrivati due volte in finale di Champions. Sbaglio? I campioni passano, la Juventus resta: è questa la forza. Io mi fido della dirigenza. Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved valgono come Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo».
Tornando a Bonucci: si è sentito tradito per il trasferimento ai rivali del Milan?
«Sarò sempre grato a Leonardo, ma non ci sono rimasto male: sinceramente già da un anno mi aveva rotto le scatole, si vedeva che aveva perso il contatto con i compagni. E’ stato Bonucci a voler lasciare la Juventus, Marotta si è limitato ad agevolare una sua scelta, una suà volontà precisa».
Un rischio?
«Marotta ha fatto bene. Il calcio è come il cinema: c’è bisogno di serenità per rendere al massimo. Se io mi accorgo che un primo attore non si trova a suo agio con la scenaggiatura, lo cambio. In Vallanzasca ero indeciso tra Kim Rossi Stuart e Scamarcio. Alla fine, nonostante il bene e la stima per Riccardo, ho scelto Kim perché lo ritevo più adatto per la parte».
Chi si aspetta in difesa per il dopo Bonucci?
«Il rinforzo lo abbiamo in casa. Rugani è pronto per essere un titolarissimo. E per i prossimi anni ci siamo già assicurati anche Caldara dell’Atalanta».
Higuain sostiene che la Juventus sia diversa, ma più forte.
«Concordo. E sono certo che sarà l’anno del Pipita. Con tutto il ben di Dio che avrà alle spalle, penso a Douglas Costa, Bernardeschi, Dybala, Mandzukic, Pjaca, supererà i 32 gol della passata stagione. Buffon ha detto che restiamo la difesa più forte e se lo dice San Gigi mi fido, l’attacco è stato potenziato alla grande e se arriva pure Keita non ce n’è per nessuno. E non scordiamo che in panchina è rimasto Allegri, che ritengo il miglior allenatore del mondo. In Italia la Juve resta la squadra da battere».
Chi sarà l’anti Juve?
«Mi immagino un testa a testa con il Napoli. Non con il Milan: non basta spendere 200 milioni per vincere. Bonucci è un gran difensore, però non è un fuoriclasse. Non è Pirlo».
Il vero obiettivo, a maggior ragione dopo la delusione di Cardiff, resta la Champions: sensazioni?
«Potenziando l’attacco siamo diventati meno italiani e più europei. In Coppa lotteremo ancora per vincere. Nel secondo tempo di Cardiff non abbiamo fatto un tiro in porta, penso che se avessimo potuto far entrare gente come Douglas Costa o Bernardeschi non avremmo perso 4-1 contro il Real Madrid. Il mercato è ottimo pure perché stiamo ampliando la qualità delle alternative».
A centrocampo tanti tifosi sognano un top assoluto: lei?
«Matuidi è il mio preferito. Aggiungerebbe alla squadra fisicità e dinamismo, qualità che ci mancano».
Preoccupato per le mire del Barcellona su Dybala?
«No, sono certo che resterà con noi».
Avrebbe dato il 10 a Bernardeschi?
«Mi sembra più giusto partire col 33, con umiltà. Per il 10 ci sarà tempo. Bernardeschi lo considero un colpo top, è il miglior talento azzurro e la forza della Juventus è sempre stata quella di avere una base italiana. Ho sentito qualcuno storcere il naso sul prezzo: per me vale più di 40 milioni. Rivedo in lui l’attore hollywoodiano Michael Fassbender, il protagonista di “Alien: Covenant”, “Steve Jobs”... Federico mi trasmette un magnetismo particolare: da lui mi aspetto una carriera alla Del Piero, con noi».