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Juve, Pjanic è cedibile ma insostituibile: vale quanto Cristiano Ronaldo
Certo, non esiste ancora - e forse non esisterà mai - un rapporto di incidenza tra il rendimento di Pjanic e quello di Ronaldo, ma chi conosce bene Massimiliano Allegri sa come egli abbia posto un veto assoluto alla cedibilità del bosniaco.
Tuttavia nel mercato del calcio italiano gli incedibili non esistono. E le insistenze di Chelsea, prima di tutto, Manchester City e Barcellona, poi, hanno fatto vacillare i dirigenti bianconeri e, di riflesso, anche lo stesso Allegri.
Detto che il Barcellona ha forse virato altrove e che Guardiola ha dichiarato il suo disinteresse (sul quale, comunque, non metterei la mano sul fuoco), resta il Chelsea. Ramadani, che è anche il procuratore di Pjanic, ha ricevuto da Abramovich l’incarico di fargli il mercato. Niente di più facile - e di più logico - che l’agente, con una di quelle operazioni che nel mercato dovrebbero essere bandite per evitare sgradevoli conflitti di interesse, giochi invece su due tavoli: quello della Juve per ottenere un rinnovo a sei-sette milioni l’anno e quello del Chelsea per avere da Torino il calciatore.
Fossi stato un dirigente della Juve avrei già provveduto a spegnere qualsiasi discorso aumentando l’ingaggio a Pjanic e prolungandogli il rapporto. Ma evidentemente questa volontà è venuta meno nel momento in cui tutti hanno cominciato a capire che con la cessione di Pjanic si sarebbe potuto far cassa in maniera rilevante.
L’affare non è contestabile, ma la sostituibilità di Pjanic sì.
Poniamo il caso che con quei soldi la Juve voglia comprare Pogba. In teoria è possibile, ma Pogba è un centrocampista che non ha le stesse caratteristiche di Pjanic. Il bosniaco dà i tempi alla manovra, verticalizza il gioco, fraseggia sul corto, cambia fronte e va anche alla conclusione (anche se preferibilmente da calcio piazzato). Pogba e pure Rabiot sono mezzali in grado di inserirsi e anche di assaltare, ma non fanno i registi.
E vorrei ricordare due fatti a margine.
Uno tecnico: Pogba, arretrato tra i due di centrocampo, è un giocatore normale sia nella Francia che al Manchester United. L’altro economico: Pogba ha un ingaggio che è solo la metà di quello di Cristiano Ronaldo.
Se fosse, dunque, solo per una questione di soldi, meglio allungare il contratto a Pjanic e ripartire da una concreta certezza: quella di non cambiare, oltre all’attacco, anche un centrocampo dove Pjanic è imprescindibile.
Ricordo le partite in cui il bosniaco è stato assente. La Juve le ha giocate e le ha anche vinte, ma con un tasso di difficoltà enorme proprio perché non esisteva giocata che potesse supplire all’assenza del centrale.
Qualcuno azzarda l’ipotesi Bentancur come vice-Pjanic. Per me esistono almeno un paio di categorie di differenza. E sono convinto che, se il boniaco partisse, Allegri preferirebbe giocare con due incontristi, piuttosto che riciclare un calciatore ancora immaturo in mezzo.
Meglio di lui, anche se età e acciacchi si fanno sentire, Claudio Marchisio che, però, è ormai ai minimi termini nella considerazione di Allegri. Sarebbe stato più proficuo se avesse cambiato aria, magari per un’avventura all’estero, ma Marchisio è troppo fedele alla Juve e, comunque vada, è lì che ha deciso di chiudere la sua carriera.
Fuori dalla parentesi emotiva, la cessione di Pjanic metterebbe a rischio, almeno secondo me, molti meccanismi di gioco della squadra soprattutto nella costruzione di gioco. A meno che Allegri non pensi a Bonucci (impostazione da dietro) anche per questo. Ma quella è una storia talmente strana che non riesco a capirla.
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