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    Juve, Pjaca può diventare come Dybala

    Juve, Pjaca può diventare come Dybala

    • Luca Borioni
    In genere, a certi livelli, si capisce se un giocatore ha prospettive da campione autentico già dalla conferenza di presentazione. Pensiamo - a proposito di Juventus - al debutto mediatico di un Almiron alcune stagioni fa (ammise candidamente di non capire bene perché si trovasse lì) e a quello di Dybala l’estate scorsa. Un abisso. Il primo argentino faticava a reggere il peso delle aspettative (e in effetti poi non riuscì nell’intento), l’altro invece fu subito convincente, fuori dal campo prima che in partita.

    Dalle prime dichiarazioni davanti a telecamere e microfoni anche Marko Pjaca è apparso sicuro e sereno, sorridente e garbato ma anche ferocemente determinato. Eppure l’attaccante croato è appena approdato in una squadra che, tra l’altro, sta vivendo un’estate di investimenti straordinari sul mercato. Lui si aggiunge a una schiera di nuovi campioni (con Higuain in testa) e sa di partire da una posizione defilata, non certo in primissima linea. Ha 21 anni e un ruolo da verificare sul campo, una concorrenza qualificata e la difficoltà di ambientarsi in un campionato inedito e in una sfida agonistica al top.

    Ma potrebbe rivelarsi un acquisto determinante per Allegri. La sua attitudine tattica, a metà tra il ruolo dell’attaccante puro e quello del trequartista, lo rende un partner ideale per le altre punte dell’organico bianconero, oltre a un importante riferimento di raccordo con il centrocampo.

    Proprio qui è l’attesa maggiore: c’è grande curiosità nel vederlo in azione. Paratici lo conosce bene per averlo seguito già nelle scorse stagioni, ma in Italia l’abilità di Pjaca non è stata ancora messa alla prova e potrebbe riservare sorprese importanti. In altre parole Pjaca ha la possibilità di diventare ben presto un titolare dello schieramento bianconero, un po’ come è capitato un anno fa a Dybala: inizialmente in panchina, poi protagonista con sempre maggiore padronanza e infine punto di forza irrinunciabile della squadra.

    Come si è visto alla presentazione ufficiale, Pjaca dimostra di non temere la pressione. Ha un atteggiamento sfrontato, alla Ibra, tipicamente slavo, anche se tenuto a bada da uno stile elegante e gentile altrettanto apprezzabile. Sembra decisamente un giocatore sicuro di sé. La prima prova pratica, a Londra con il West Ham, ha immediatamente suscitato spontanei entusiasmi. I numeri ci sono. Alla tecnica sa unire la prestanza fisica che lo aiuta negli inserimenti di forza al centro dell’area, quelli che già gli abbiamo visto fare con la maglia della nazionale croata ai recenti Europei. La capacità di saltare l’uomo è merce rara nel calcio di oggi, quella di Pjaca consente ad Allegri di completare il progetto di una Juve più fantasiosa in attacco, con maggiori varianti a disposizione. Ha a che fare quindi con l’ipotesi di un nuovo sistema di gioco, meno legato al 3-5-2 anche se forse pur sempre basato su quell’idea di partenza, comunque più orientato a un centrocampo molto propositivo, grazie anche alle qualità di Pjanic, regista che sa agire anche da posizione bassa, alla Pirlo insomma. E con Pjaca chiave di volta di un gruppo che avrà come idea fissa quella di rifornire al meglio un certo Higuain.

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