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  • Juve, Pirlo: 'Voglio lo scudetto. Milan? Ho deciso io di andare via'

    Juve, Pirlo: 'Voglio lo scudetto. Milan? Ho deciso io di andare via'

    "Lo scudetto con la Juventus già quest'anno? Voglio vincere con questa squadra, ma è troppo presto per dirlo, e francamente, io non credo che sia arrivato il momento nemmeno di pensarci. La Juve è giunta al settimo posto nelle ultime due stagioni, quindi bisogna tenere i piedi per terra, continuare a lavorare e, soprattutto, continuare a giocare come abbiamo fatto fin dall'inizio della stagione".

    Andrea Pirlo, perno del centrocampo della Juventus di Antonio Conte, dopo tanti anni e successi al Milan vuole tornare a vincere con un'altra maglia, quella bianconera, come spiega al sito ufficiale della Fifa. Platini ha detto di lui: "Se Pirlo va bene, allora tutto va bene". "Mi sento tranquillo. La maglia della Juventus rappresenta anni di gloria e di storia. Avverto un senso di legittimo orgoglio nel vestire questa casacca dopo aver giocato per tanti anni nel Milan, squadra paragonabile in termini di storia e tradizione. Oggi sono contento. Oserei dire felice", ha spiegato il bianconero in una intervista al sito della Fifa. Pirlo descrive anche il suo attuale allenatore e lo paragona ad un mix tra altri due grandi tecnici Carlo Ancelotti e Marcello Lippi. "Conte mi ricorda un pò Carlo Ancelotti, per la sua filosofia di gioco, ma è più simile a Marcello Lippi nel suo comportamento. Per lui, la squadra è un blocco unico che deve rimanere sempre compatto, e la velocità dei propri passi non deve diventare un'ossessione".

    Il centrocampista racconta poi quale è stato il tecnico che ha avuto l'idea di metterlo davanti alla difesa. "L'idea nasce da Carlo Ancelotti. Credo di essere stato uno dei primi giocatori che ha occupato quel posto in campo. Non so se sono un pioniere, ma dal punto di vista tattico, è chiaro che questa posizione mi permette di impostare il gioco e dare i tempi a tutta la squadra. Devo ammettere che mi trovo particolarmente a mio agio in quella posizione", ha proseguito Pirlo, che è stato uno dei protagonisti dei successi con il Milan, ma poi qualcosa si è interrotto. "Ero arrivato alla conclusione del mio contratto e ho sentito la necessità di trovare nuove motivazioni, di vincere con un'altra maglia. Penso di aver avuto il bisogno di andare da qualche altra parte. Dopo nove o dieci anni nella stessa squadra, può succedere che si perde la motivazione, non si ha lo stesso desiderio. Sono stato io a prendere la decisione. Volevo vivere altre esperienze. Al mio arrivo alla Juve - ha aggiunto - ho sentito di nuovo la voglia di vincere, e raggiungere rapidamente il massimo possibile. L'allenatore, il club e i giocatori lavorano tutti nella stessa direzione. Per la mia esperienza credo che abbiamo tutto per riuscire. Nessun altro club sarebbe arrivato così vicino a quello che volevo. La Juve vuole tornare ad essere la regina d'Italia e d'Europa, e voglio affrontare questa sfida".

    In carriera Pirlo ha avuto tanti allenatori ma "senza voler nulla togliere a tutti i grandi allenatori che ho incontrato nella mia carriera, penso che Ancelotti sia il migliore. Perchè? È difficile da spiegare. Probabilmente per la semplice ragione che ci somigliamo. Qualche rimpianto in carriera? Sarebbe impossibile non averlo, ma questo fa parte del gioco. In ogni caso, credo che tutte le delusioni ed i rimpianti sono strettamente legati alla crescita umana, professionale e caratteriale di ognuno di noi". 

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