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Juve, riecco Perin: scelta discussa, dalla sfida al Napoli ai due 'assist' a Bonucci
C'ERA IL NAPOLI - Nessun rimpianto per Perin, che dopo una vita passata al Genoa, dove era diventato capitano e idolo, aveva capito che l'estate scorsa era quella giusta per fare il salto a qualità e provare a giocare per qualcosa di più che la salvezza. Da qui, la scelta di cambiare, di provare a mettersi in gioco su un altro livello. Il Napoli sembrava la destinazione perfetta, quella che gli avrebbe potuto garantire un posto da titolare dopo l'addio di Reina. A puntare con più decisione su di lui è però stata la Juve, che non poteva affidargli un posto fisso in squadra, ma la chance di fare esperienza alle spalle di Szczesny per qualche tempo e poi, magari, prenderne il posto. Senza paura, il classe '92 non ha fatto la scelta più comoda, andando anche incontro, appunto, a tanti giudizi negativi.
GLI 'ASSIST' A BONUCCI - Una decisione chiara fin dalla fine dello scorso campionato, con il suo agente, Alessandro Lucci, che già il primo giugno incontrò Fabio Paratici a Palazzo Parigi, la base del mercato bianconero a Milano. Un faccia a faccia da non sottovalutare, visto che appena un anno prima, in quei luoghi, gli stessi protagonisti impostarono il clamoroso addio di Leonardo Bonucci. Ma quella era un'altra storia, Lucci e Paratici parlarono serenamente per un paio d'ore, trovando la base per quell'accordo che avrebbe legato Perin alla società del presidente Agnelli fino al 2022. E, al tempo stesso, riallacciarono i rapporti in vista di un'operazione ben più discussa, ovvero il ritorno alla base dello stesso Bonucci. Un "assist" da portiere a difensore, ripetuto poi quando l'ex Genoa decise di lasciare il numero 19, scelto poche settimane prima, al centrale tornato a casa. Tante critiche, un infortunio e due favori: c'è tutto questo nei primi mesi dell'avventura juventina di Perin.