Juve, perché è giusto 'forzare' con Di Maria: i numeri di Allegri senza il Fideo
Cristiano Corbo
C'è poco altro da dire. Da dopo il Mondiale, con il segno ancora ben visibile della corona da campione del mondo, Angel Di Maria si è preso tutto il peso di una Juventus sbandata, a tratti sconclusionata, comunque persa dopo la batosta della penalizzazione. E l'ha tirata su, in qualche modo. Con gol. Con assist. Con giocate importante e con la sensazione, quella data dal suo mancino, di essere una squadra comunque forte. Persino più forte delle avversità e delle sentenze. Ecco perché, al Fideo, Allegri non rinuncia. Non può farlo. Anche solo per una manciata di minuti, se dà la sensazione di poter scendere in campo, non c'è dubbio che tenga: è con la squadra. A FRIBURGO - Così, anche così, si spiega la convocazione di Di Maria per la trasferta di Friburgo. Nell'allenamento della vigilia, l'argentino aveva provato solo qualche scatto e ha poi lavorato a parte, nella palestra adiacente al campo. Sembrava - ed è stato - un altro allenamento lontano dal gruppo, presagio di tutto fuorché di una convocazione. E invece il Fideo va: correrà pure in Germania, dove proverà a esserci, stringendo i denti e forzando quanto più possibile.