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    Juve, orgoglio Danilo: 'Nessun gruppo avrebbe fatto quello che abbiamo fatto noi. Sul rinnovo e Guardiola...'

    Juve, orgoglio Danilo: 'Nessun gruppo avrebbe fatto quello che abbiamo fatto noi. Sul rinnovo e Guardiola...'

    Il brasiliano Danilo, jolly difensivo della Juventus, si confessa in una lunga intervista rilasciata in patria, ai microfoni di Globo

    LA STAGIONE DELLA JUVE - "In un momento difficile che sta attraversando la Juventus, a causa di diverse cose che sono accadute, ho potuto essere in campo e, in qualche modo, aiutare la società e i miei compagni ad andare avanti. Abbiamo preso colpi e avuto problemi per tutta la stagione, altri gruppi di giocatori avrebbero subìto un effetto molto più negativo del nostro gruppo. Sono contento di essere sceso in campo ed essere uno dei giocatori che ha mantenuto la regolarità e ha potuto dimostrare agli altri che, anche nelle difficoltà, potevamo continuare, avere buoni risultati e vittorie che hanno dimostrato che la Juventus era ancora forte. Sono contento di ciò. Certo, alla Juventus, arrivare secondo o terzo non sarà mai una buona cosa. Il successo lì significherà sempre vincere, ma eravamo un gruppo forte, abbiamo fatto cose che altri gruppi di certo non avrebbero fatto. Questo è stato il nostro merito".

    IL RINNOVO - "Il rinnovo con la Juve? Per me è stato molto facile prendere la decisione di rinnovare il contratto alla Juventus, non ha nulla a che fare con lo scenario finanziario. È un club dove mi sento bene, a casa, i valori che il club ha di lavoro, resilienza, superamento degli ostacoli, rappresentano molto i valori che ho imparato a casa, con mia madre e mio padre, e i valori che cerco di trasmettere ai miei figli - si legge nella traduzione di TuttoJuve.com -. Ricevo molto affetto in città, dai tifosi e dalle persone che ci vivono. Sto bene, sistemato, non devo pensare di andare da qualche altra parte per avere tutto questo. Internamente ho creato un grande legame con dipendenti, staff, dirigenti, è un posto dove mi sento bene, sento di dover ripagare un po' della fiducia che hanno avuto in me quando ho scelto di lasciare il Manchester City e riprendere in qualche modo la mia vita carriera. È stato facile scegliere di rinnovare il contratto alla Juve. Questo potrebbe essere il mio ultimo contratto, perché ho tanti sogni, l'obiettivo di fare tante altre cose quando smetterò di giocare. E il Brasile non è una possibilità in questo momento. Certo può cambiare, ma non è una cosa che mi riempie gli occhi, non solo per il calcio, ma per tante altre cose. Mi manca molto il Brasile, ho giocato poco nel campionato brasiliano, ma non è qualcosa che è nella mia agenda in questo momento. Certo, in tre anni può succedere di tutto, è un bene che si cambi idea più volte nella vita, ma in questo momento per me è una cosa molto lontana

    GUARDIOLA - "È stato fondamentale. Il modo di interpretare il gioco di Guardiola ti dà molto equilibrio e sicurezza nei movimenti. Quando capisci le sue nozioni di movimento, spazio, palla e avversario, è facile giocare in diverse posizioni, muoversi all'interno del campo e costruire".

    IL NUOVO CT DEL BRASILE - "L'ultima parola, la decisione spetta sempre al presidente, che ha la capacità di definirla nel migliore dei modi, ma è importante ascoltare i giocatori perché sono loro che andranno in campo, quelli che dovranno creare quel legame e quella connessione ogni giorno per rendere più forte la squadra brasiliana. Non sarebbe strano questo tipo di confronto soprattutto perché la nazionale brasiliana ha giocatori che giocano in Spagna, Inghilterra, Italia, Brasile, Francia. Se prendi un po' dell'esperienza di ciascuno puoi costruire lo stereotipo dell'allenatore che rappresenterà al meglio la squadra brasiliana".

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