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Juve, oggi il Consiglio di Stato per la 'Carta Covisoc': perché può cambiare le sorti del processo Plusvalenze
IL RICORSO AL TAR - Il Tar del Lazio, all'epoca, obbligò il procuratore Chiné a rendere pubblica quella "carta segreta" che, una volta rivelata, ha certificato come trattasse semplicemente di colloqui fra il presidente della Covisoc, il procuratore capo della Figc e in copia conoscenza, anche il presidente Figc Gabriele Gravina e in cui si chiedeva approfondimenti che non citavano la Juve. La Procura all'epoca, come atto dovuto, fece ricorso al Consiglio di Stato appellandosi non contro la decisione di condividere la carta, che infatti è stata resa pubblica senza attendere il giudizio di oggi, bensì proprio sull'iter intrapreso dai legali dei bianconeri che hanno scavallato la giustizia sportiva andando direttamente al Tar e quindi alla giustizia ordinaria.
PERCHÈ PUO' CAMBIARE LE SORTI - Perché allora, sebbene la 'Carta Covisoc' non contenga indizi o citazioni del club bianconero, il giudizio di oggi potrebbe essere così importante? Innanzitutto perché potrebbe cambiare il modus operandi di ogni processo decisionale della giustizia sportiva, che, se ritenuta colpevole, potrebbe essere scavalcata quotidianamente dalla giustizia ordinaria nel caso in cui un soggetto decidesse di ricorrere direttamente al Tar regionale. In secondo luogo, e qui entra in gioco proprio il -15 e il caso Plusvalenze, perché potrebbe essere certificato nero su bianco che sono stati violati i princìpi del giusto processo, a prescindere dal contenuto della comunicazione.