Getty Images
Juve, non vendere Marchisio!
Storie che si intrecciano e che riportano d’attualità un luogo comune, secondo cui Marchisio potrebbe essere sempre “sacrificato” dalla Juventus in nome di un ritorno economico.
Se ne parlava molto all’epoca dell’insediamento proprio di Conte sulla panchina bianconera, quattro stagioni fa. Tirava aria di rifondazione e c’era bisogno di reperire fondi. Qualcuno (superficialmente) si convinse che cedere Marchisio avrebbe consentito di recuperare denaro senza depauperare troppo il potenziale tecnico. Marchisio invece rimase e fu la scelta giusta: la crescita esponenziale della Juventus sulla strada delle big d’Europa è passata in questi anni anche dalla personalità dell’ex talento cresciuto nelle giovanili.
Ora a quanto pare la questione si ripropone: nel caso di un’esigenza di bilancio, o di scelte obbligate (ad esempio, Pogba confermato) sarebbe plausibile pensare alla cessione del centrocampista trentenne di Andezeno per incassare una cifra molto alta, superiore forse anche ai 40 milioni di euro?
Non mancano le considerazioni negative. Come detto, la Juve ha fondato gli ultimi successi sui valori caratteriali del gruppo prima che su quelli puramente tecnici. E uno come Marchisio ne è la testimonianza: un leader gentile, il “principino” che cura lo stile di gioco come quello fuori dal campo. Uno però a cui piace gestire in prima persona il proprio destino, a costo di incappare in qualche passo falso, magari per una parola di troppo su twitter o per una foto al volo da commentare su facebook. Marchisio affronta tutto, nel bene e nel male, e questo è sintomo di personalità. Lui parla di contratto con i dirigenti, lui porta la sua Ferrari all’autolavaggio, lui decide di prendere casa vicino ai campi di allenamento, lui sceglie le parole giuste e l’immagine migliore per ogni occasione.
Certo, dal punto di vista di Marchisio, questo potrebbe e dovrebbe essere il momento giusto per aprire un nuovo capitolo della carriera fuori dall’Italia. Ormai è così: dove vai se un ingaggio all’estero non ce l’hai? Il Bayern sarebbe un’opzione di assoluto riguardo.
Ma la Juve perderebbe un suo interprete di valore. Perderebbe, in particolare, qualcosa in più che un centrocampista. Forse non sarebbe una buona idea, proprio al termine della stagione che ha dimostrato quanto sia prezioso l’apporto di un gruppo unito e moralmente forte sulla lunga scadenza di un campionato.