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Juve, non solo applausi. Dopo Pogba, Di Maria e Bremer arriva il difficile
Prendere Bremer, è valso molti applausi alla Juventus. Ma vogliamo forse pensare che questi non nascano soprattutto per la beffa rifilata all’Inter? Bremer dopo Pogba e Di Maria, soprattutto dopo aver rinunciato a Dybala e ceduto De Ligt, i 2 giocatori con l’ingaggio più alto in rosa. Arrivabene e Cherubini stanno ricostruendo la Juve, per togliere ogni possibile alibi ad Allegri, ma lo stanno facendo tenendo il bilancio sotto stretto controllo. Guai dover ricorrere fra un anno a un altro aumento di capitale per ripianare i debiti.
Strano a dirsi, ma nonostante 3 colpi veri e già definibili azzeccati, la parte più importante dell’opera deve ancora arrivare. Alla Juve mancano un regista (che sennò tocca a Locatelli), un’alternativa a Vlahovic (oggi non c’è manco a essere generosi), un esterno d’attacco (aspettando Chiesa potrebbe adattarsi Morata, se arriverà), almeno un esterno di difesa (Alex Sandro non è più presentabile), per non parlare di un altro centrale: usciti Chiellini e De Ligt, sono entrati appunto Bremer e Gatti, cui al momento si sommano Rugani e l’acciaccato Bonucci. Sicuri che bastino per affrontare la stagione, così particolare e così intensa, soprattutto al pronti-via?
Comprare non è semplice, ma vendere è più difficile. Ed è qui che andrà misurato il lavoro del management juventino, finora accompagnato solo da applausi, meritati ma relativamente facili. Perché non tutto ciò che avanza in rosa sono piedi pregiati come quelli di De Ligt, che aveva ricchi estimatori. La Juventus è zeppa di giocatori inutili, anzi dannosi: che pesano sul bilancio e non sul campo, che occupano posizioni e ostacolano nuovi inserimenti. Vogliamo parlare di Ramsey e Rabiot, di Arthur e Alex Sandro e Kean? O del giovane Rovella, pagato 20 milioni in un’operazione entrata (e poi uscita) nel mirino della giustizia? Zavorre che arrivano dal passato e rischiano di appesantire il futuro.
@GianniVisnadi