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    Juve e Napoli si annullano 1-1. Chiesa risponde a Mertens ma il pari delude tutti

    Juve e Napoli si annullano 1-1. Chiesa risponde a Mertens ma il pari delude tutti

    Tante occasioni, ritmi alti finché si è potuto e le polemiche della vigilia dimenticate grazie a un campo verde e una palla che rotola. All'Allianz Stadium Juventus e Napoli si annullano 1-1 mettendo in mostra tutti i limiti che le due squadre stanno avendo e tutte le difficoltà che stanno attraversando in questo momento. Al gol di Mertens in apertura risponde Chiesa nella ripresa, ma il punto guadagnato da entrambe in realtà sono anche due punti persi nei rispettivi obiettivi. Perché se è vero che entrambe avrebbero potuto portare a casa il bottino pieno, è altrettanto vero che il pareggio frena sia la rincorsa dei bianconeri verso il quarto posto, che resta distante 3 e 5 punti (3 sull'Atalanta che ha una partita in meno, 5 proprio sul Napoli) sia quella degli azzurri verso lo scudetto con l'Inter capolista a +6 (e con una partita in meno).

    Il livello di intensità è altissimo fin dalle prime battute con ribaltamenti di fronte costanti e tanti pericoli portati verso le porte difese da Szczesny e Ospina. È però la Juventus a lanciare il primo squillo con Chiesa prima e McKennie di testa poi a sfiorare il vantaggio. Rabiot calcia a lato poco dopo e ancora Chiesa, vivacissimo, costringe il portiere del Napoli all'intervento. Il Napoli si fa vedere solo al 15' con Insigne il cui tiro sfiora il palo, ma il gol è nell'aria e arriva puntualmente al 26esimo con la classica azione in stile Sarri: Insigne pesca il taglio sul palo opposto di Politano che appoggia per Mertens bravo a trovare il diagonale vincente e fa 1-0.

    La Juve non molla e subito con Morata ha l'occasione per il pari, ma il tiro è deviato all'ultimo da Rrhamani. Cuadrado in diagonale non trova la porta e allora è di nuovo il Napoli con Zielinski a sfiorare il raddoppio, con una conclusione potente ma centrale e quindi parata in angolo da Szczesny. Nel finale di frazione le proteste della Juventus per un tiro dalla distanza di Cuadrado deviato in area in qualche modo, ma col braccio leggermente staccato dal corpo, da Mertens che però non convince arbitro e var a fischiare il rigore. Tutto finito? No perché prima del duplice fischio è sempre Mertens, su punizione dal limite, a sfiorare l'incrocio.

    Nella ripresa il copione non cambia, con le difese che concedono spazi, e le due squadre che duellano con un botta e risposta a distanza che costringe i due portieri agli straordinari. E così la Juventus questa volta passa con Chiesa che raccoglie una respinta dopo l'affondo verticale di McKennie e trova un destro deviato da Lobotka che non lascia scampo a Ospina. Il gol del pari, se possibile accende ancora di più la gara e scopre il fianco di entrambe le difese. E così da un lato Szczesny salva due volte su Mertens, e dall'altro Ospina vola su Chiesa e la difesa si salva sul destro di Locatelli.

    Allegri è il primo a cambiare con Bentancur e soprattutto Dybala mandati in campo al posto di Rabiot e Bernardeschi e la Joya al primo pallone toccato costringe subito Ospina all'intervento su un tiro velenosissimo dai 35 metri. Poi tocca a De Sciglio e Kean prendere il posto di Alex Sandro e Morata. Domenichini (al posto di Spalletti (covid)) in panchina ha poca scelta e risponde soltanto con l'inserimento di Elmas (negativizzatosi ieri) al posto di Politano. Il ritmo inevitabilmente cala, ma non mancano gli episodi dubbi, come quello fra De Ligt e Di Lorenzo in area di rigore che scatena le proteste dei napoletani. Allegri si gioca Kulusevski per uno stremato Chiesa, mentre Domenichini chiude con Petagna al posto di Mertens e Zanoli per Lobotka. L'ultimo squillo è di Kean che di testa in area piccola, non trova la porta. L'1-1 resiste fino al triplice fischio scontentando tutti. Sia la rincorsa scudetto del Napoli che quella per il quarto posto della Juve. A ridere, di fatto, è solo il Milan in questa strana Epifania.​


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