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Juve-Napoli, il presidente del Collegio di Garanzia: 'Ecco perché è stato accolto il ricorso'
PROTOCOLLO A RISCHIO? - "Credo ci sia un principio di gerarchia delle fonti. In molte sentenze ho stabilito l’autonomia assoluta dell’ordinamento sportivo che deve essere salvaguardato. Ma, in caso di pandemia in atto, è giusto che il protocollo accettato dagli organismi sportivi abbia riconosciuto il potere di decisione finale all’autorità sanitaria pubblica".
BOLLA - "L’idea della bolla, cioè si può decidere, in deroga al divieto, di giocare in bolla, non può essere un obbligo ma una facoltà. La Asl ha valutato che questa facoltà non si poteva esercitare in quel caso specifico e neppure in bolla si poteva giocare".
COMPORTAMENTO NAPOLI - "Sono piani completamente diversi. C’è un’inchiesta della procura federale per valutare se quei comportamenti potessero o meno costituire violazione disciplinare. Noi dovevamo giudicare se ci fosse o meno la forza maggiore per trasferirsi a Torino. Abbiamo voluto sottolineare che, in questa fase, non si potevano mescolare le due questioni. Quello di un comportamento da valutare ai fini disciplinare, che non ci riguardava, è quello della impossibilità di prendere l’aereo e andare a Torino. Su questo abbiamo deciso".
PARERI DIVERSI DAL 2° GRADO DI GIUDIZIO FEDERALE - "Con la riforma della giustizia sportiva nel 2014 si è creata una sorta di cassazione dello sport, ovvero il Collegio di Garanzia, che è fuori dalla giustizia delle Federazioni. Per la prima volta abbiamo un organismo completamente distaccato dalla giustizia delle singole Federazioni, perché noi giudichiamo su tutte le questioni di tutte le corti di tutte le Federazioni. È possibile che i giudizi siano molto diversi. È la garanzia che c’è un ordinamento sportivo di ultimo grado totalmente indipendente dalle Federazioni".