Juve-Napoli, confermato il 3-0: De Laurentiis non ci sta, pronti i ricorsi al Coni e al Tar. La strategia e i tempi
LE MOTIVAZIONI - Tra le righe del comunicato da parte della FIGC si evincono motivazioni e parole molto importanti, a partire dalla "scelta volontaria, se non addirittura preordinata, della Società ricorrente", passando per un "comportamento del Napoli teso a precostruirsi un alibi", fino alla "palese violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità". Sono tante le spiegazioni fornite appunto dalla Corte Sportiva d'Appello, con tutti i dettagli forniti per respingere dunque le richieste del Napoli (APPROFONDISCI QUI).
LA MOSSA DEL NAPOLI - Il club di De Laurentiis però non ha assolutamente intenzione di arrendersi qui. Il prossimo step sarà fare ricorso al Coni: il Napoli si sente parte lesa in questa situazione e ritiene di non essere trattato ugualmente rispetto alle altre società, con le altre Asl che invece non hanno consentito la partenza dei calciatori con le rispettive Nazionali in questa sosta corrente. Farà forza anche su questo punto l'avvocato del Napoli, Mattia Grassani, al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. Ci vorrà circa un mese e mezzo, ma l'obiettivo è chiaramente quello di far valere le proprie ragioni con il Napoli che vuole scendere in campo e chiudere il discorso tribunali. Altrimenti, l'ultimo step sarà il ricorso al Tar.
IL COMUNICATO - Intanto il Napoli mostra il totale disaccordo con la decisione e lo fa tramite un comunicato: "La SSCN prende atto della decisione della Corte Sportiva d'Appello ed è già al lavoro per preparare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. La SSCN non condivide in toto la sentenza che getta ombre inaccettabili sulla condotta della Società trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittima l’operato delle autorità sanitarie regionali. La SSCN ha sempre perseguito valori quali la lealtà e il merito sportivo e anche in questo caso intraprenderà tutte le iniziative per rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l’unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio".