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Juve, Moro: 'Ho lanciato Pirlo e Baronio, ecco il loro calcio'
LA SCELTA - "Allenavo il Brescia con Lucescu, che non aveva il patentino e quindi era affiancato da me. Un maestro di calcio di incredibile spessore. Quell’anno avevamo notato alcuni giovani molto interessanti nelle giovanili, una nidiata di grande talento che conteneva: Andrea Pirlo, Roberto Baronio, i gemelli Filippini, Bonazzoli. Gente che l’anno dopo vinse il Viareggio battendo in finale il Parma, che in porta aveva un certo Gigi Buffon, ma questa è un’altra storia. Beh, io e Lucescu spesso facevano allenare questi ragazzi con noi e ci eravamo resi conto della loro consistenza tecnica. Poi molto fecero le amichevolli che organizzava proprio Lucescu con le squadre dell’Est che venivano a svernare sul Garda quando i loro campionati erano fermi per l’inverno: club russi, rumeni, serbi... Erano partite vere e noi schieravamo molti giovani che avevano l’opportunità di misurarsi con giocatori esperti e lo facevano alla pari. Pirlo e Baronio hanno iniziato a farsi le ossa in quelle situazioni. Quell’anno fummo esonerati, poi richiamati e Lucescu disse al presidente Corioni: “io torno l’anno prossimo, queste ultime sette partite viene solo Adelio e lancia i giovani che proporremo in prima squadra”. Capito Lucescu?".
L'ESORDIO - "Reggiana-Brescia, verso la fine tolgo Schenardi e metto dentro Pirlo che aveva diciassette anni, ma giocava da sempre con gente più grande di lui. Era già il maestro che è stato negli anni a venire. In ogni zona del campo illuminava, quando ha iniziato a fare il regista, si è realizzato completamente, ma da ragazzo aveva già tutto: il calcio lungo, il dribbling, il tiro, giocate straordinarie con estrema semplicità. Un mese prima avevo lanciato Baronio, che era più grande di due anni e stava facendo benissimo. La cosa che li accumunava era la strepitosa personalità, quella che ha sempre caratterizzato la loro carriera e che consentirà loro di fare benissimo adesso che allenano. Sì, perché ve lo dico: Pirlo non è una scommessa, ma una sicurezza. Perché lui può fare quello che vuole nel calcio: vuole allenare? Può allenare. Perché sa di calcio, ha capacità di comandare e con uno sguardo ti fa capire cosa va e cosa non va. Baronio può contribuire con l’esperienza importante accumulata allenando le nazionali giovanili. Sono una coppia affiatata, sono due che si completano anche caretterialmente con Baronio che forse è più comunicativo".
PIRLO - "Su Pirlo mai avuti. Mai. D’altra parte, oltre che un talento incredibile ha avuto anche la fortuna di avere grandi allenatori: Lucescu, Mazzone, Ancelotti, Conte, Lippi in Nazionale. Non è certo impreparato. E secondo me esprimerà un bel calcio: mi aspetto un gioco molto offensivo e soprattutto verticale. Lui e Baronio hanno sempre avuto questa visione, questo modo di vedere lo sviluppo dell’azione in verticale. Ci divertiremo e farò il tifo per loro, che ogni tanto continuo a sentire con qualche messaggio. Da quando Andrea allena la Juventus, però, non l’ho disturbato, avrà tanti pensieri, ma se la caverà benissimo".