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    L'ottimismo del Monaco: 'Juve più debole di 2 anni fa'. Ma è davvero così?

    L'ottimismo del Monaco: 'Juve più debole di 2 anni fa'. Ma è davvero così?

    • Stefania Accosa
    Juventus e Monaco si sono scontrate l’ultima volta nel 2015, anno della finale di Berlino persa da Buffon e compagni contro il Barcellona. L’occasione era data dai quarti di finale, più sofferti di quello che ci si sarebbe immaginato. I bianconeri passarono con il minimo indispensabile: 1-0 all’andata su rigore, e 0-0 al ritorno. Da allora le squadre sono cambiate molto, e i francesi sono maggiormente ottimisti rispetto a due anni fa. Il motivo? L’Equipe ha svolto un’analisi approfondita dei punti deboli di questa Juve, difetti che non sussistevano nel 2015. Ma la Juve versione 2017 è davvero più debole?

    CENTROCAMPO - Il centrocampo juventino, da punto di forza nel 2015, è divenuto il punto debole nel 2017. Ai quarti di finale di due anni fa, i monegaschi si dovettero scontrare contro Vidal, Pirlo, e Pogba, veri top player in mezzo al campo. Quest’anno la situazione è ben diversa, ed è proprio il centrocampo il primo dei difetti indagati dai francesi. È un dato di fatto la differenza che sussiste oggi con allora, eppure Il tecnico Allegri ha compensato tale mancanza grazie all’apporto e al sacrificio di giocatori appartenenti ad altri reparti. Le fasce sono coperte efficacemente da giocatori come Cuadrado, Alex Sandro, Asamoah e Mandzukic, mentre Pjanic è cresciuto parimenti all’intensificarsi delle sfide, mettendo ordine in mezzo al campo. La Juve dovrà fare a meno di Khedira nella gara di andata, ma le alternative non mancano. Sul mercato nel mentre, i bianconeri stanno già mettendo a segno i primi colpi per rinforzare il reparto, a partire da Bentancur.

    ATTACCO - Nonostante i nomi di peso su cui può fare affidamento la Juventus, in Francia anche l’attacco bianconero viene posto tra i punti deboli. Il Monaco è preoccupato dall’estro creativo di Paulo Dybala, ma non in particolar modo da Gonzalo Higuain. L’ex Napoli è visto come un centravanti devastante in Serie A, ma non incisivo in Champions. I numeri possono dare ragione a chi lo scredita (finora sono solo 3 le reti stagionali realizzate nella massima competizione europea) ma si potrebbe anche vedere la sua astinenza da un altro punto di vista: la Juve è arrivata fino a questo punto facendo a meno dei suoi gol, quindi, qualora si dovesse sbloccare non ci sarebbe più partita. Inoltre rispetto a due anni fa, i bianconeri hanno migliorato la finalizzazione, con 17 reti realizzate contro le 13 del 2015 (dato che si ferma ai quarti di finale). In sostanza la Juve ha già messo a segno gli stessi gol che realizzò complessivamente due anni fa. 

    DIFESA - È l’unico reparto elogiato dai francesi (e da tutta Europa), e che con 2 gol subiti fino ad ora, risulta il migliore della competizione. Se la Juve in questi due anni si è indebolita a centrocampo, la difesa è addirittura migliorata, divenendo un muro inscalfibile. Guardando ai dati del 2015, allora i bianconeri subirono 4 gol nella fase a gironi, altri 3 tra ottavi e semifinale, e 13 in totale. Un cambiamento in positivo, e un’ulteriore garanzia di quanto il reparto difensivo sia il vero punto di forza di questa Juve. 

    BILANCIO - I numeri e le prestazioni europee dimostrano come la Juve sotto certi versi sia addirittura migliorata rispetto all’armada del 2015. Ha subito meno gol, ha segnato di più, e in campo ha dimostrato maggiore maturità e controllo delle partite, a prescindere dall’avversario che ha trovato di fronte, e la partita contro il Barcellona ne è la più limpida esemplificazione. 
     

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