Juve, Milan e Napoli: stanno tutti male, a parte l’Inter
Troppo presto, si dirà. Purtroppo, per chi insegue, non è così. Il Milan, strabattuto nel derby, ha smarrito gioco e giocatori (a Cagliari sarà in emergenza). Contro il Verona, la prestazione è stata largamente insufficiente, gli equivoci tattici persistono (la difesa a tre non fa per Pioli), Leao è uno splendido solista (ma solista), Giroud non ha cambi.
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La Juventus, suicidatasi a Reggio Emilia di fronte al Sassuolo, è ondivaga come il suo allenatore, apparso quasi sollevato dalla sconfitta. Anzichè puntare tutto sullo scudetto - come dovrebbe -, Allegri si è limitato a constatare che l’obiettivo finale è arrivare nei primi quattro, un traguardo che, seppure a fatica, raggiunse anche Pirlo. Ma se è così, perché la Juve paga Allegri sette milioni di euro all’anno? Per arrivare quarti, basta uno che costi un terzo.
Infine, il Napoli. A Bologna la vittoria l’ha buttata Osimhen (rigore sbagliato a meno di venti minuti dalla fine), ma anche se fossero arrivati i tre punti, il Napoli sarebbe stato lontano cinque lunghezze dall’Inter, figurarsi adesso che è sette. Anche se, a mio pare, il gioco sta migliorando, i rapporti interni, quelli tra Garcia e la squadra, si stanno deteriorando. Un disagio palpabile e fastidioso che complica, e di molto, il lavoro dell’erede di Spalletti.