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  • Juve-Milan: fra campo e mercato

    Juve-Milan: fra campo e mercato

    • Gianluca Minchiotti

     

    Della rivalità fra Juventus e Inter si è detto di tutto e di più. Sul campo, sul mercato e in sede di giustizia (sportiva e non), bianconeri e nerazzurri si fronteggiano da sempre. E la polemica, come è ben noto, non manca mai. La rivalità fra Juventus e Milan invece è diversa: in campo è vera e senza sconti, ed è quello che conta. Fuori dal campo invece è sotterranea, fatta di battute e di mezze parole, di silenzi e di sottintesi
     
    Era così ai tempi della Juventus di Giraudo, Moggi e Bettega, quando Juve e Milan (ma anche l'Inter) erano uniti nelle battaglie in Lega Calcio e poi si giocavano scudetti e Champions League sul terreno di gioco. Ed è così adesso che alla guida dei bianconeri ci sono Agnelli, Marotta e Paratici. Dall'altra parte, inossidabile e impermeabile al tempo che passa, c'è sempre Adriano Galliani
     
    Negli ultimi giorni, la strana rivalità fra Juventus e Milan ha avuto come campo di battaglia il mercato. La Juventus, che sul campo è tornata a dar fastidio ai rossoneri, ora sembra voler sfidare il club di via Turati anche sul terreno dei nuovi acquisti. Sulla Stampa, Massimiliano Nerozzi ha ripercorso tutti i casi caldi degli ultimi mesi (Juve-Milan, una sfida oltre il campo): da Pirlo ad Amauri, da Del Piero (Galliani 1: "E' il mio rimpianto", Galliani 2: "Del Piero al Milan? Non scherziamo") a Montolivo, per finire con Tevez. Per quanto riguarda l'Apache, è una presunta mail di Marotta all'agente dell'argentino a far discutere. "In questa fase io mi tengo informato, incontro persone e vedo mail", sibila Galliani; "Mai trattato Tevez. E quella mail è vecchia di mesi", replica, un po' stizzito, Marotta.
     
    Tevez a parte, di episodi del genere ne vedremo molti nei prossimi mesi: la Juventus infatti vuole tornare protagonista, sul campo e sul mercato. E per farlo non può che sfidare il club che al momento è meglio posizionato (sul campo e sul mercato): il Milan. Sarà battaglia, ma, come vuole la tradizione biancorossonera, non ci saranno urla e strepiti, ma battute e sorrisi. Gelidi. 

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