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Juve-Mbappé, prima vittoria... in Borsa
Di Mbappè-Juventus non abbiamo riscontri di matrimonio a breve (e non ne discutiamo qui), ma quello che già si può segnalare è che a Torino se c’è un campo dove hanno già vinto è in Borsa. Come avevamo già ampiamente scritto tempo fa, la Signora è sbarcata sul Ftse Mib, il listino azionario principale, la Serie A delle grandi aziende italiane. E quello che ci ha colpito (e ha dato lo spunto per questo articolo) è una agenzia stampa relativa a Mbappè uscita qualche giorno fa, durante un poderoso rally rialzista del titolo, che riportiamo integralmente:
MILANO (MF-DJ)--Non scemano gli acquisti sul titolo della Juventus, che sale del 7,06% a 1,137 euro, facendo segnare la miglior performance per distacco tra le blue chip milanesi (-0,18% il Ftse Mib). Molto forti i volumi, con oltre 14,8 mln di pezzi passati di mano contro una media a 30 giorni di 8,6 mln. Nelle sale operative circolano i rumors riportati dalla stampa sportiva di un possibile progetto per portare a Torino l''attaccante francese Kylian Mbappe''. Il nome della squadra campione d''Italia in carica e campione d''inverno viene associato dai rumors anche al giocatore dell''Arsenal, Aaron Ramsey. In un''intervista il Chief Football Officer bianconero, Fabio Paratici, su Ramsey ha detto che "e'' un ottimo giocatore", in scadenza di contratto e "noi siamo attenti a tutte le situazioni di mercato. E'' un nostro dovere, e quindi siamo attenti anche a lui". Quanto a Mbappe'', Paratici ha affermato: "mi sembra un''ipotesi molto fantasiosa. La fantasia aiuta, e'' vero, ma a gennaio aiuta poco e a luglio su questi nomi anche. Alla fine sono profili altisonanti, di grandi club e noi siamo aperti alle possibilita''. Siamo un grande club e quindi abbiamo il dovere di guardare al mercato, futuro e immediato, sempre con grande attenzione. Ma ipotesi come Mbappe'' sono davvero fantasiose".
Traduzione: secondo i traders nelle sale operative (quelli in bretelle come nei film che comprano e vendono) i rumors di stampa su un progetto per portare a Torino Mbappè hanno avuto un ruolo nella performance strabiliante del titolo in Borsa quel giorno, 2 gennaio, chiusa con un +10%. Cioè con 100 milioni di euro abbondanti in più di capitalizzazione rispetto al giorno prima. E questo nonostante il Chief Football Officer bianconero, Fabio Paratici, avesse definito “fantasiose” le ipotesi relativa al giovane fenomeno del PSG.
Tutti i titoli si muovono in base a indiscrezioni, anche quelli farmaceutici o bancari, il tema interessante è che per la prima volta il calciomercato che per definizione è una scienza inesatta, una favola quasi mai a lieto fine (ma che ci fa sognare tutti), pare avere una incidenza su un titolo del FTSE MIB, il più importante listino azionario italiano. Quello dove ci sono aziende che come la Juventus valgono poco più di un miliardo di euro, ma anche banche che ne capitalizzano 35 come Intesa Sanpaolo. E ne fa crescere o diminuire il valore, facendo ballare centinaia di milioni, spesso sulla base di una suggestione, in questo caso definita pure fantasiosa da uno dei massimi dirigenti della società.
Dal 27 dicembre, giorno del salto nel listino dei big, la Juventus ha guadagnato circa il 13%, uno dei migliori titoli tra i 40 di cui fa parte. Il prezzo è passato da 1,08 € a 1,26 €. Si potrebbe dire che al momento il miglior colpo di mercato per Agnelli & soci è il calciomercato stesso e tutte le lenzuolate di inchiostro vero e virtuale che si porta dietro da quando ha aperto le porte. Il punto è inquadrare questo fenomeno nuovo e capire come si coniughi con le regole imposte dal legislatore europeo e con il potere di controllo e di garante rappresentato dalla Consob. Quest’ultima ha mai preso in considerazione il calciomercato, il potere dei social, dei blog, delle indiscrezioni e magari pure delle fake news in rapporto alla normativa sul MAR (Market abuse regulation), cioè la disciplina abusi di mercato?
La Juventus, così come la Lazio e la Roma, è quotata da diversi anni però, come già scritto, da quando i bianconeri sono approdati sul listino principale hanno addosso i riflettori di molti più investitori istituzionali e stranieri. Gli scambi si sono intensificati e oggi i bianconeri hanno una capitalizzazione sensibilmente più elevata di prima: 4 volte la Roma e quasi 15 volte la Lazio. Devono comportarsi e comunicare in maniera diversa? La risposta secca è no. Ma approfondiamo il protocollo. La disciplina sul market abuse vale per tutte le società quotate sul segmento MTA e sull’Aim e quindi anche sul Ftse Mib. La normativa è stata rivista più volte e nella versione attuale dà una definizione di evento “price sensitive” in senso molto restrittivo per cui l’obbligo di commentare da parte della società quotata insorge soltanto nel momento in cui una indiscrezione di stampa assume un grado di precisione e di dettaglio già molto molto elevato. La semplice indiscrezione di interesse per Mbappè è generica al momento e continua a esserlo da una decina di giorni. È naturale che le società tengano segrete le trattative e la normativa in questo senso le protegge. L’evento price sensitive nasce quando c’è l’accordo, ma se c’è solo un contatto e un grado di successo basso dell’operazione, allora non c’è l’obbligo della comunicazione ufficiale ai mercati da parte dei soggetti interessati.
C’è un ufficio in Consob che valuta in tempo reale l’operatività sui titoli alla luce del flusso informativo e valuta se è coerente o incoerente, analizza chi ha operato di più su quell’azione, se ci sono intermediari particolarmente attivi o se c’è una operatività diffusa. Di solito le indiscrezioni di mercato sono il paradiso dei cosiddetti day-traders che si alimentano di volatilità sui titoli e possono determinare anche forti escursioni. La scorsa estate il comunicato ufficiale sull’acquisto di Cristiano Ronaldo è stato rilasciato il 10 luglio, circa due settimane dopo l’inizio dei rumors di stampa, dopo l’inizio di un crescendo costante in Borsa e probabilmente dopo almeno un mese che le parti in causa nella trattativa erano entrate in contatto.
Del resto l’andamento del titolo Juventus in questi giorni di calciomercato si inquadra nell’eterna discussione sull’opportunità di quotare in Borsa le società di calcio. Quando negli anni ‘90 se ne è iniziato a parlare la Consob si espresse tendenzialmente con un orientamento contrario, perché si sosteneva che, in particolare quelle italiane, non avessero un patrimonio tangibile ma solo i calciatori (con i loro tendini, muscoli, infortuni e andamenti scostanti) e non uno stadio o delle infrastrutture, con indotto di marketing e altri collaterali. L’ipotesi era che questo potesse creare volatilità sui titoli, ma la scelta successiva del legislatore è stata un’altra. E lo sviluppo sugli stadi di proprietà, successivamente, si è affacciato anche da noi, seppur in maniera limitatissima.
Per concludere con un altro po’ di numeri, dal 1° luglio 2018, i giorni caldi di CR7, il titolo azionario bianconero ha registrato uno strabiliante +80%, tra l’altro in un periodo che è stato parecchio negativo per la maggior parte dei titoli.
In questi giorni di calciomercato, di indiscrezioni che si inseguono, di Ramsey vicino alla firma e Isco sorvegliato speciale, il titolo continua a correre e comunicazioni ufficiali ai mercati non ne sono arrivate, nonostante il popolo social, a volte pure un pò complottista, in alcuni casi le abbia richieste a gran voce. In nome di cosa è difficile e inutile da capire. Il trasferimento di Ronaldo potrebbe anche aver creato un precedente in termini di operatività sul titolo. Quest’estate nei primi giorni di indiscrezioni chi avrebbe mai creduto che il 5 volte Pallone d’Oro potesse approdare alla Juventus? È chiaro che oggi una indiscrezione su un top player come Mbappè possa condizionare più di quanto avrebbe fatto un anno fa, visto quanto successo. Ma le regole del MAR sono chiare e uguali per tutti e i dirigenti bianconeri sono in perfetta ottemperanza della normativa, nel caso che abbiamo preso in esame.
Piuttosto bisognerebbe ribaltare il punto di vista e chiedersi se la Consob e la relativa disciplina in termini di trasparenza e comunicazione verso i mercati elaborata dal legislatore europeo abbiano capito cosa significhi (e cosa comporti) avere a che fare con quel magnifico ottovolante che è il calciomercato con un titolo quotato sul listino principale. Al fianco di Eni, Enel, Intesa, Unicredit, Mediobanca e tutti i grandi e rigidi protagonisti del Ftse Mib e la stretta e rigida sorveglianza che da anni esercitano sui giornalisti finanziari. Può davvero essere la stessa cosa con la ciclopica mole di tweet, post Facebook, blog, siti, fanzine, storie Instagram, fotomontaggi e indizi social? Diventa complicato capire quando un’indiscrezione su un giocatore abbia raggiunto un certo grado di specificità o quando sia solo una boutade. Chi segue questo mondo, in questo fantastico periodo dell’anno (e pure quello estivo) è in grado di riconoscere bufale a decine ogni giorno. Vedremo se ci saranno mai sviluppi, adeguamenti o anche solo dibattiti su questo tema. Del resto è il calciomercato. È il suo fascino. E nelle sale operative, ci dicono le agenzie di stampa, sembrano essersi già adeguati alla giostra. A Torino pure e sorridono guardando ai grafici, in attesa di eventuali sviluppi. A volte fantasiosi, altre volte molto meno.