Calciomercato.com

  • Juve, Marotta: 'Nessuna trattativa per Borriello'

    Juve, Marotta: 'Nessuna trattativa per Borriello'

    L'amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta ha dichiarato a Sky prima della partita contro il Parma:

    Tutti vi danno per favoriti, dal punto di vista del campo, è una situazione ben diversa rispetto alla partenza della passata stagione.
    "Sì, sicuramente, perché noi siamo un po’ gli avversari da battere quest’anno, avendo il titolo in tasca. Quindi, è evidente che dobbiamo soprattutto avere quei giusti equilibri psicologici che, poi, sono sinonimo di forte motivazione, sapendo che gli avversari  sono tutti contro di noi, sportivamente parlando. Questo deve aiutarci a comprendere  e leggere velocemente  le partite da affrontare.

    Dzeko e Llorente, qual è la situazione? E’ impensabile un ritorno di Borriello?

    "Intanto, si parla sempre di questa mancanza di punte, ma in realtà il nostro mercato l’abbiamo fatto nei mesi precedenti, riscontrando la contentezza e il consenso da parte dell’allenatore. Quindi, i giocatori che sono arrivati, sono giocatori che hanno, comunque, alzato il livello qualitativo di questo gruppo, che era già di per se vincente, di un modello che ci da soddisfazione, dove, credo, non ci sia la star che possa determinate il risultato, ma devo dire anche grazie alla tattica e al modello organizzativo di gioco che Conte è riuscito a impartire,direi che è un discorso di organizzazione  corale. Chiaramente, più elevato è il livello di qualità, più è, forse, facile avere il predominio sugli avversari. Non sempre, però, si riescono a centrare gli obiettivi, anche perché di giocatori  “comprabili, in quel reparto in questo momento non ce ne sono". 

    Borriello?

    "E’ un giocatore della Roma, quindi, in questo momento, devo dire la verità, non abbiamo fatto nessuna trattativa".

    Dopo lo sfogo di Antonio Conte: un commento sui quanto detto da Petrucci, Abete e da Zeman, il quale ha affermato che un tempo chi parlava come Conte veniva deferito.
    "Sulle dichiarazioni di Zeman e di Mazzarri preferisco passare sopra, perché se no sì innescano dei meccanismi in cui, ogni volta che c’è l’occasione, si creano dei pretesti di polemiche. Penso sia giunto veramente il momento di rendere queste dichiarazioni più che stucchevoli. Per il resto, invece, comprendo anche l’amarezza di Conte, perché sono sette mesi che su di lui c’è una spada di Damocle che è veramente lì. Ma, soprattutto, quello che è più clamoroso, è il fatto che è stato assolutamente assolto da quella che era un’accusa che, per chi è nel calcio, è infamante. Da questo punto di vista si è innescata quella conferenza stampa in cui, direi, si è lasciato andare a sentimenti razionai, che hanno avuto modo di essere molto diretti. Ma credo che tutto sia rientrato ne regolamento, nel senso che non ha offeso nessuno. Ha esternato quelli che erano i suoi sentimenti, credo comprensibilissimi, alla luce di quanto gli è successo. La mia opinione, da uomo di calcio, da persona che è nel calcio ormai da 30 anni , è quella di richiedere una riforma immediata della giustizia sportiva, perché è evidente che la posta in palio è altissima. Quando si parla di allenatori professionisti, di giocatori che, comunque, sono anche degli asset fondamentali nell’azienda. Immaginate che l’eventuale squalifica di giocatori come Bonucci e Pepe avrebbe portato ad una svalutazione di circa 25 milioni di patrimonio. Quindi, un danno irreparabile per un’azienda. Ma, al di là di questo, ci sono anche dei contenuti umani, che vanno rispettati. Quindi, quando si tocca quella che è l’onorabilità e la professionalità di un allenatore, che fa di questa professione un motivo di vita, evidentemente, bisogna essere certi della condanna".

    Esistono i giudici tifosi?

    "Non lo so, giudici, giudici che parlano in mod0o improprio e, soprattutto, inopportuno, questo l’abbiamo riscontrato, ma l’avete riscontrato anche voi. Mi pare poco rispettoso nei confronti di quelli che sono gli eventuali imputati, tutto qua. Poi, sono dell’avviso che la giustizia sportiva deve fare il,suo corso per debellare quelle mele marce, alle quali deve assolutamente essere tolto ogni diritto a giocare a calcio. Però, è altrettanto vero che quando si condanna una persona, che all’interno del gioco del calcio trova la sua professione, bisogna essere certi, bisogna avere delle prove che devono veramente determinare una condanna o un’assoluzione".


    Altre Notizie