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    Juve, manovra stipendi: Chinè chiude le indagini, in arrivo nuovi deferimenti

    Juve, manovra stipendi: Chinè chiude le indagini, in arrivo nuovi deferimenti

    Aprile, un mese caldissimo per la Juventus non solo sul campo ma anche per quanto riguarda l'altra partita che sta giocando il club torinese: quella giudiziaria, oltre al caso plusvalenze  un altro filone entra nel vivo. Oggi il procuratore federale Giuseppe Chiné ultimerà dal punto di vista formale il nuovo fascicolo 'manovra stipendi e manovra agenti' e all'inizio della prossima settimana, evidenzia Il Corriere dello Sport, farà partire ufficialmente l'avviso di chiusura delle indagini. Tra lunedì e martedì, dunque, gli avvocati bianconeri riceveranno il documento a chiusura dei 60 giorni di proroga (40+20) ottenuti con il consenso della Procura generale dello sport. La Juve dovrà difendersi, ma questa volta le accuse saranno più circoscritte rispetto al caso plusvalenze.

    RICORSO - A proposito del filone plusvalenze, il prossimo 19 aprile il Collegio di Garanzia dovrà pronunciarsi in maniera definitiva e al Coni, davanti aun giudice di legittimità, la Juve è pronta a ribaltare il -15 inflitto dalla Corte d'Appello Federale: il ricorso depositato, composto di oltre 100 pagine, oltre alla forma approfondisce la sostanza della penalizzazione, contestando 9 punti tra cui la violazione del 'thema decidendum', il fatto che l'illecito non sia previsto dal regolamento, la sproporzionalità della sanzione e le motivazioni scarne.

    STIPENDI - Questi sono però i giorni della questione stipendi, con il club bianconero che dovrà dimostrare di non aver eluso le norme per aggiustare le perdite relative alle stagioni 2019/20 e 2020/21. Durante la pandemia Covid, la società avrebbe risparmiato oltre 90 milioni di euro tramite accordi con i propri tesserati, tuttavia la Procura della Repubblica ha mosso accuse gravissime che tratteggerebbero i confini del falso in bilancio e non solo, tra carte mai depositate in Lega, fogli rimasti nei cassetti, intercettazioni e accordi con date modificate. Sembra scontato, evidenzia il CorSport, un altro deferimento per Agnelli, Paratici e gli altri dirigenti. Prima di ciò, però, bisogna completare i passaggi formali: l'avviso di conclusione delle indagini, cinque giorni da concedere alle difese per le memorie e la richiesta di audizione, altri dieci per esaudirle, infine il deferimento vero e proprio. Da lì scatta un mese di tempo in cui il tribunale federale può convocare l'udienza. Tra le contestazioni potrebbe di nuovo emergere l'art. 4.1 del codice di giustizia sportiva (lealtà, probità e correttezza), l'art. 31 (violazione in materia gestionale ed economica) con l'aggravante dell'art. 14 comma c (aver indotto altri a violare norme e disposizioni federali.

    RISCHI - Ma cosa rischiano i giocatori coinvolti (Szczesny, Dybala, Arthur, McKennie e altri) e la società? I calciatori che hanno sottoscritto carte non regolarmente rischierebbero almeno un mese di squalifica qualora venisse dimostrata una responsabilità diretta sulla firma stessa (violazione dell'art. 31.8): la Procura li ha ascolati, ha visionato le chat di gruppo e se avrà individuato la loro consapevolezza rispetto all'operazione del club (ritenuta illegittima) allora dovranno difendersi in aula; l'ipotesi, tuttavia, appare al momento più remota. Per la società, invece, si ipotizza una maxi multa "da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto", anche se l'articolo 31 dice "cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica".

    TRE PROCESSI - Stilando una sorta di linea temporale del percorso giudiziario della Juventus, il club riceverà prima il deferimento per la manovra stipendi, poi tornerà in aula il 19 aprile per chiudere il caso plusvalenze nel terzo grado (c'è fiducia da parte dei bianconeri di riavere i 15 punti), in seguito si presenterà al tribunale federale (entro fine aprile) per il primo grado del nuovo filone, quello degli stipendi ma anche delle fatturazioni agli agenti, gonfiate secondo gli inquirenti. Superati questi scogli i legali Bellacosa, Sangiorgio, Clarizia e Paolantonio si concentreranno sull'udienza preliminare davanti al Gup, rinviata al 10 maggio. Ogni penalizzazione nello sport secondo il codice deve essere 'afflittiva' e la Juve la sconterebbe già in questo campionato. C'è poi però un'altra questione, quella delle 'partnership sospette' con le 'consorelle'. Sei diverse procure (Bologna, Genova, Cagliari, Bergamo, Udine e Modena) a fine febbraio hanno richiesto le carte a Torino e stanno indagando sulle operazioni tra la Juve e le squadre dei loro territori di competenza (Bologna, Sampdoria, Cagliari, Atalanta e Sassuolo). Chiné, sottolinea il CorSport, ha deciso di non utilizzare questa parte dell'inchiesta Prisma nel deferimento dei prossimi giorni, si concentrerà solo su stipendi e agenti e ci sarà quindi un altro processo (a indagini delle procure concluse) che potrebbe coinvolgere i bianconeri insieme ad altre società mai giudicate finora. Questo terzo processo potrebbe tenersi alla fine del 2023 per sconfinare nel 2024 tra sentenze e ricorsi.

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