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Juve, Locatelli: 'Milan? Quando sono andato via è stata una botta, ma con un passo indietro se ne fa uno avanti'
LA NASCITA DEL FIGLIO - "Ho sentito tanto affetto in questi giorni, per la nascita di mio figlio e quindi voglio ringraziarli apertamente. C'è un altro bambino nella famiglia juventina. Spero abbia la voglia di vedere quello che ha fatto il papà, mi auguro sia uno sportivo e abbia voglia di vedere la Juve. Sarà difficile raccontarli le emozioni, speriamo possano esserci altre partite come quelle di ieri. Tutta la famiglia è tifosa".
UNA DELLE PARTITE MIGLIORI - "Quella di ieri è stata una delle partite migliori di quest'anno, sono riuscito a trovare subito la posizione, quando entri in fiducia e fai tante partite di seguito alla fine rendi meglio, la continuità è il segreto".
FEELING A CENTROCAMPO - "Ci troviamo bene, ieri si è vista una squadra che era lì con l'atteggiamento giusto, chiunque avrebbe giocato avrebbe fatto bene. Siamo tutti sulla stessa barca, sappiamo le difficoltà generali ma noi rispondiamo bene sul campo e quello è ciò che conta, anche chi è entrato ha fatto bene".
IL MOMENTO PIU DURO - "Quando sono andato via dal Milan è stata una bella botta per me, ero molto giovane e avevo già fatto alcune partite. Poi sono andato a Sassuolo e lì ho conosciuto una famiglia fantastica con De Zerbi allenatore che mi ha esaltato soprattutto come uomo. Ma a volte quando fai un passo indietro poi fai un passo dopo come dice mio papà".
SU MIRETTI E FAGIOLI - "A loro due ho parlato perché non è facile gestire tutte le cose in una squadra come la Juve. Il percorso che stanno facendo è molto corretto, abbiamo una società, una squadra e un mister che li protegge. Li ho detto di essere spensierati, di non perdere l'entusiasmo che hanno, poi impareranno a gestire tante cose. L'esperienza ti dà determinate cose ma stanno facendo già passi da giganti".
INTERVENTO SU CALHANOGLU - "La scivolata così mi esalta durante la partita, l'ho sempre avuto. In una partita come quella con l'Inter caricarsi è la cosa più semplice. Importante è avere questo atteggiamento sempre in campionato sennò poi lasci punti per strada".
SU GATTI - "Gattone" deve imparare a gestire la grinta, a volte esagera e glielo diciamo in spogliatoio. Anche lui capirà ma ieri ha fatto una grande partita, anche a Friburgo, se lo merita perché va sempre al massimo anche in allenamento".
LA FOTO CON LAUTARO - "Mi piaceva come foto, sono cose che succedono in campo. Lautaro è un grande, c'è il rispetto sul campo e sono cose che si dicono sul prato verde".
GLI IDOLI E GLI ESEMPI - "Del Piero è il simbolo della Juve, ma anche Pavel (Nedved) e Buffon. Poi nel mio ruolo Pirlo ma anche Pessotto è un grande, lo sto conoscendo ora e mi sta insegnando tutti i trucchi perché si veste in giacca e cravatta e lo stuzzico quando non si mette la cravatta. Senza dimenticare Chiellini e Bonucci".
EUROPEO - "Rimarrà nella vita un'emozione così, l'anno prima c'era stato il covid quindi per la gente è stato ancora più bello festeggiare. Oltre qualsiasi aspettativa. Se fosse successo l'anno prima non sarei andato. Ci vuole anche la fortuna nella vita e poi bisogna essere pronti per farsi trovare pronti".
FUORI DALLA NAZIONALE - "Ci sono rimasto male, è chiaro che vivo la nazionale come qualsiasi ragazzo, mi rende triste ma posso solo dimostrare sul campo cosa posso dare e riconquistarmela".
MANCA IL GOL - "Si manca, quest'anno ho un ruolo più di equilibrio ma è qualcosa che devo cercare di fare, spero di riuscirci nelle prossime partite".
IL SIMPATICO - "Perin, ha sempre la battuta pronta, è un ragazzo vivace, abbiamo un bel rapporto ma in generale abbiamo uno spogliatoio equilibrato".
L'IMPATTO DEI GIOVANI - "Molto positivo, i giovani portano entusiasmo perchè hanno la spensieratezza. La Juve con la Next Gen hanno fatto una grande cosa, mando un abbraccio a Stramaccioni che si è rotto il crociato, gli voglio bene. Già da ragazzino devi pensare al risultato perché poi è quello che conta e già abituarsi in Serie C ti forma".
MAGLIA BIANCONERA - "L'ho sempre sognato, l'ho sempre detta al mio procuratore che un giorno dovevamo andare alla Juve e alla fine ci sono andato. Anche per la mia famiglia è un'emozione forte perché sono quelle cose che ti toccano. Chiunque abbia la mia maglia cercherò di firmarla". CHI SI VESTE MEGLIO - "Sempre Perin, poi dipende a che tipo di stile ti piace. Con lui parlo tanto di eleganza".
IL GOL CONTRO LA JUVE - "Pensavo solo al Milan chiaramente, era una partita speciale per quello che rappresentava la Juve. La partita è finita 1-0 con gol mio, l'unica che non era felice era mia nonna che mi disse che la partita doveva finire 1-1 per il gol di Pjanic regolare".
NUMERO DI MAGLIA - "Il 27 mi piaceva, poi quando si è liberato il 5 che ho anche in nazionale l'ho voluto prendere, ci ho vinto l'europeo quindi mi porta bene".
PERCORSO ALLA PJANIC - "Nasco mezzala perché mi piace andare più avanti ma con il mister ho quasi sempre giocato davanti alla difesa. Pjanic però segnava di più e devo migliorare in quello, ce l'ho nelle caratteristiche".
FUTURO DA DIFENSORE? - "Spero di no, perché mi piace concludere e giocare più avanti, poi giocherei anche in porta ma non voglio perdere la mia caratteristica dell'ultimo passaggio".
OBIETTIVI - "Abbiamo l'obiettivo di vincere due coppe, poi il sogno che hanno tutti gli juventini è di vincere la Champions League".
SPORTING LISBONA - "Avversario tosto, l'ho visti anche con l'Arsenal, è un squadra preparata con molti giovani ma noi siamo la Juve. Anche per loro non sarà semplice".
GOL SPECIALE CON LA JUVE - "Quello nel derby, all'85esimo, era il primo derby per me."
CARTONE PREFERITO - "I celestini, sono dei ragazzi che giocavano a calcio in strada, lo guardavo con mio fratello, era il mio preferito".
IN UN'ALTRA VITA - "Mi è sempre piaciuto la figura dell'investigatore privato, però ho sempre sperato di diventare calciatore e grazie a dio ce l'ho fatta".
DI MARIA - "Di Maria non c'entra niente con noi, fa un altro sport. Angel è l'esempio del campione, è un fenomeno, ha vinto tutto e si è presentato da noi come la persona più umile. Questo è il segreto tra il campione e uno che fa il fenomeno, al di là delle qualità tecniche".
PINSOGLIO - "Nello spogliatoio ci dà una mano enorme, è veramente una brava persona, all'interno fa la differenza. Sa cosa vuol dire essere alla Juve e alla fine i risultati si vedono, è un esempio da seguire".