Juve: lo staff di Conte vola in Spagna da Llorente
Altro gol e lo staff di Conte va a trovarlo. Dopo un primo blitz a Bilbao, si valuta un nuovo viaggio. Intanto lo spagnolo parla pure meglio l’italiano.
Llorente segna già da juventino.
A modo suo Fernando Llorente sta già entrando nel clima bianconero. Mentre i contatti tra la Juventus e i vari Higuain & C. si infittiscono, lui - il Re Leone - zitto zitto sfrutta ogni occasione utile per segnare e mettersi in evidenza. L’ultimo graffio contro il Real Saragozza, domenica. Llorente prima ha raccolto l’assist di De Marcos e poi ha freddato Roberto Jimenez. «Sono felice di aver potuto aiutare la squadra, perché nonostante tutto è sempre stato questo il mio obiettivo. La situazione ambientale che ho vissuto a Bilbao - si è sfogato nel post partita - non mi ha aiutato: su di me si è detto di tutto e io ci ho sempre messo la faccia». Già, non si è mai nascosto. Parole limitate e tanto lavoro. Così dopo il gol di testa da bomber di stazza (11 maggio al Maiorca), domenica ha confezionato un colpo da biliardo da attaccante di razza. Un altro pezzo del suo variegato repertorio. A Torino prendono appunti. O meglio: integrano le informazioni che arrivano dalla Spagna con quelle che loro stessi hanno cominciato a raccogliere. Lo spagnolo, ingaggiato a parametro zero, indosserà per la prima volta il completo juventino il 13 luglio, in ritiro. Ma a Chatillon non arriverà di certo come uno sconosciuto. Antonio Conte lo ha voluto fortemente e già da qualche mese lo tiene d’occhio attraverso i suoi uomini di fiducia.
BLITZ SPAGNOLO - Contatti frequenti e anche un faccia a faccia, che non è passato inosservato ai media spagnoli. Alcuni collaboratori dell’allenatore bianconero nei mesi scorsi sono volati in Spagna per conoscere di persona il centravanti di Bilbao. Un modo per guardarsi negli occhi, approfondire le conoscenze e ovviamente aggiornare Conte sullo stato del giocatore. Da quel giorno le relazioni sono proseguite in modo sempre più fitto attraverso mail, telefonate e messaggi. E non è da escludere che subito dopo la fine della Liga (mancano ancora due giornate: Levante e Rayo le avversarie dell’Athletic Bilbao) e prima dell’inizio delle vacanze, da Torino parta un nuovo aereo con direzione Bilbao. Llorente ha vissuto una stagione ai margini, giocando appena 851’ (con 4 gol all’attivo, comunque), ma in allenamento sta faticando parecchio perché vuole arrivare a Chatillon in buone condizioni. E’ consapevole che aver giocato poche partite rappresenti un handicap e proprio per questo ha messo in conto di faticare anche durante le vacanze. Il programma sarà intenso e dettagliato. Un “vestito su misura” cucito direttamente da Conte e dal suo staff, che come ogni estate infileranno nelle valigie dei propri ragazzi una serie di compiti. Un’abitudine che accomuna quasi tutte le squadre. Alla Juventus, casomai, è limitato il numero dei “lavativi”. Il ritiro di Conte è vissuto come un incubo. Chi in passato ha sottovalutato il lavoro delle vacanze - raccontano i protagonisti - se ne è pentito alla prima seduta tra le montagne.
ITALIANO - La sensazione è che il messaggio per vie traverse sia arrivato anche all’orecchio di Llorente. «Proprio perché gioco poco devo sudare di più», aveva detto qualche settimana fa. Buoni propositi trasformati in fatti, come dimostra la puntualità con la quale piazza la zampata ogni qual volta Marcelo Bielsa gli concede uno scampolo di passerella. All’orecchio di Llorente probabilmente sono arrivate anche le difficoltà che in passato qualche “straniero” (vedi Krasic ed Elia ) ha trovato con Conte a livelllo di comunicazione. Uno spagnolo è avvantaggiato rispetto a un serbo nell’apprendimento dell’italiano, ma dai media iberici filtrano buone notizie anche in questo senso. Le lezioni d’italiano di questi mesi stanno funzionando e Llorente, già ora, vanta una discreta confidenza con la lingua.