In estate, dopo l'arrivo di Isla e con Martin Caceres in rosa si era parlato con insistenza della possibilità che la Juventus sacrificasse uno degli artefici della cavalcata scudetto per reperire un pò di fondi da reinvestire sul mercato. Il nome del bianconero sacrificabile era quello di Stephan Lichtsteiner.

Per accaparrarsi le prestazioni dello svizzero il PSG era disposto a mettere sul piatto un'offerta vicina ai 15 milioni di euro. Il fatto che la Juventus fosse ben coperta sulla fascia destra faceva presagire che l'affare, che avrebbe garantito anche una buona plusvalenza, potesse concretizzarsi.

Tuttavia, malgrado numerosi incontri tra Marotta e i dirigenti francesi la trattativa Lichtsteiner non è andata in porto. Oggi, a distanza di pochi mesi, non è un'eresia ritenere che trattenere in bianconero l'ex laziale sia stata una delle migliori mosse di mercato che la Juventus potesse fare. Infatti, il modulo adottato da Conte in questa stagione prevede una duttilità tattica che pochi esterni al mondo sono in grado di garantire come Licthsteiner. Inoltre, il mancato recupero fisico di Isla, reduce da un brutto infortunio al ginocchio, l'incapacità di Caceres di giocare in un ruolo che non è propriamente il suo e la totale assenza di Pepe per tutta la stagione avrebbero causato un grave deficit alla Juve, che non si è verificato solo grazie alle prestazioni ed al rendimento di Stephan Lichtsteiner.

Lo svizzero, in questa stagione, è stato tra i migliori per continuità di rendimento. La personalità ed una discreta capacità realizzativa fanno di Licthsteiner uno dei punti di forza della Juve di Antonio Conte. La resistenza e le doti propositive dell'ex giocatore della Lazio, inoltre, portano beneficio anche ai centrocampisti, Pirlo e Vidal, su tutti, che con lui in campo trovano sempre una soluzione di passaggio grazie alle continue sovrapposizioni.

Anche ieri, contro il Siena, Lichsteiner è stato tra i più positivi e questo ad ulteriore conferma della grande stagione che il giocatore sta disputando.