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Juve-Lecce, le pagelle di CM: la zampata di Milik, la voglia di Chiesa, la qualità di Fagioli. E Krstovic è uno vero
Juventus
Szczesny 6: serenissimo con i piedi non appare, ma la serata almeno per lui scivola via quasi tranquilla.
Rugani 6,5: in seconda battuta su Krstovic, sempre puntuale prima su Strefezza e poi su Almqvist. Come riserva, più che affidabile (27' st Gatti 6: si rivede dopo le figuracce col Sassuolo, risponde con personalità).
Bremer 6: Krstovic gli crea diversi grattacapi, poi prende le misure. Così così quando la palla passa dai suoi piedi.
Danilo 6: si accende e si spegne, alterna intuizioni importanti a errori evitabili.
McKennie 6,5: viene cercato con continuità, prova a saltare l'uomo, non sempre ci riesce ma è fondamentale per provare a scardinare il fortino leccese (42' st Weah s.v.: un aiuto per difesa e contropiede). Fagioli 6,5: prova a dare qualità, anche tra le linee se necessario. Ed è lui a trascinare la Juve nella ripresa (42' st Miretti s.v.: tiene, e aiuta a ripartire).
Locatelli 5,5: oscilla sempre attorno al benino, non basta.
Rabiot 6: sembra una serata no, forse stanco, comunque non in partita come dovrebbe. Alla lunga però viene fuori, si fa sentire in area di rigore, torna riferimento fondamentale.
Cambiaso 6: ha voglia, ha gamba, ha anche qualità. Eppure gli manca qualcosa (27' st Kostic 6: uno spezzone per provare a ritrovare certezze).
Chiesa 6,5: anche nei momenti di difficoltà almeno ci prova, eccome se ci prova, è l'unico a farlo realmente. Poi, quel diagonale mancino era una occasione da sfruttare meglio, sembra però uno contro tutti e l'unico davvero imprescindibile. Milik 6,5: non fa sponda, non crea superiorità, non apre varchi. Giocare così poco, non aiuta. Ma non lancia segnali tali da poter ribaltare le gerarchie per tutto il primo tempo. Li lancia nella ripresa, con quella zampata scaccia-fantasmi che porta la Juve in vantaggio e riporta i tifosi dello Stadium dalla parte della Juve (33' st Vlahovic sv).
All. Allegri 6,5: la Juve non incanta, ma reagisce. E vince. E trasforma i fischi in applausi. Ora come ora, di più la squadra non può fare.
Lecce
Falcone 6: cresce anche nelle letture, per quanto non sia sempre precisissimo. Venuti 5,5: dalla sua parte il Lecce soffre un po' troppo (18' st Gendrey 6: il titolare è lui, la differenza si sente).
Pongracic 6,5: per poco non firma un clamoroso autogol, ma in un modo o nell'altro si salva sempre.
Baschirotto 6: sovrasta Milik, anche se ci capisce poco sul flipper del gol.
Dorgu 6,5: a volte confusionario, ma spinge e lotta su ogni pallone.
Blin 6: dà equilibrio davanti alla difesa (37' st Piccoli s.v.: ci prova, non ci riesce).
Ramadani 6: lavoro sporco, necessario (25' st Kaba 4: entra, giallo, poi doppio ed è rosso. Malissimo).
Almqvist 5,5: finsice per andare a sbattere sempre contro qualcuno. Oudin 6: tra le linee dà qualità e fornisce sempre un appoggio prezioso, salvo calare troppo in fretta (18' st Rafia 5,5: subito ammonito)
Gabriel Strefezza 5,5: parte a sinistra, viene ben presto spostato a destra, non incide (18' st Sansone 5,5: deve ancora trovare ritmo e fiducia).
Krstovic 6,5: non vede la porta, nel senso che non la vede proprio in una notte così. Ma da solo fa un lavoro che tiene impegnati anche Danilo e Rugani oltre a Bremer, quando prende posizione non lo schiodi.
All. D'Aversa 6: il Lecce ha idee chiare, indipendentemente da chi scende in campo. Perde la partita, non le sue certezze.