Roma-Juve, le pagelle di CM: Ronaldo decisivo, intenso Rabiot. Male Kolarov, Dzeko si sveglia tardi
ROMA
Pau Lopez 5,5: Sarà calcio moderno, sarà un modo stiloso di rimettere l’azione in gioco. Ma la rimessa corta, che già in passato aveva creato problemi, dal quale nasce il rigore della Juve è un capello nel piatto il giorno in cui inviti i reali di Spagna a cena. Incantato pure lui sul colpo di testa di Demiral. L’incubo CR7 lo perseguita anche se si oppone a un diagonale a fine primo tempo.
Florenzi 5,5: Stretta di mano e rancori alle spalle, ma di fronte a sua maestà Cr7 e le gentilezze bisogna lasciarle a casa. Alessandro, invece, si mostra sin troppo premuroso sia in fase di copertura che quando si tratta di spingere la Juve verso casa. Impegno c’è, ma resistono stoiche pecche tattiche. La Juve capisce le sue difficoltà e con Ramsey va a spingere sulla ferita.
Mancini 6: La mentalità, questa sconosciuta. Consegna un pallone alla Juve per un Dybala che già stava rialzandosi da terra. Da quella rimessa dal fondo nasce il pasticcio dello 0-2. Un errore banale, irritante. Il resto del primo tempo è appena sufficiente anche perché la Juve decide di non fare troppo male. Nella ripresa cicca il pallone dell’1-2 in area bianconera ma in difesa sbaglia poco o nulla.
Smalling 5,5: Il Kraken della difesa perde un altro tentacolo dopo il rigore col Toro. Stavolta fallendo il colpo di testa in occasione del gol di Demiral. L’effetto dominante che aveva contraddistinto il suo 2019 scompare di fronte a Ronaldo e Dybala nel primo tempo. In fase offensiva cerca di giganteggiare nella ripresa quando un po’ tutta la Roma mostra maggiore fisicità. Anche lui gara dai due volti.
Kolarov 5: Fresco di rinnovo, ma di freschezza sul ritardo nel gol di Demiral c’è davvero poco. Un ritardo al primo appuntamento che incrina subito la storia con una sfida fondamentale. Da lì in poi sono solo malintesi, parole non dette e un giallo pesante. Nemmeno il pezzo forte della casa (la punizione dal limite) seduce l’avversario. Nella ripresa si mostra più attento anche se di testa fallisce il pari.
Veretout 5: Postura alla William Cutting, il macellaio di Gangs of New York. Ma non bastano le brutte intenzioni. Il rigore procurato è da codice rosso mentre il resto della partita meriterebbe un rimborso del costoso biglietto. Si prende timidi applausi per qualche recupero forsennato, ma il confronto con Rabiot è perso alla grande. (65’ Cristante 6,5: entra e la Roma trova il gol. Un caso, ma non è un caso che Fonseca lo impieghi subito. Lo farà molto da qui alla fine della stagione visto l’impatto)
Diawara 6: Mantiene la calma e resta il gestore di palloni più lucido. In fase di tenuta difensiva, però, soffre Ramsey pur essendo tra i pochi a voler rimediare agli errori. Una bella scoperta, ma se il leader del reparto deve essere un ragazzo che a Napoli vedeva il campo col binocolo allora c’è un po’ da preoccuparsi. Nel secondo tempo prosegue senza perdersi mai d’animo. Sarà dura togliergli il posto.
Zaniolo 6: Inizia il match alla Bertoli, a muso duro. Ma nel primo quarto d’ora il motivetto che gli suona intorno sembra più una canzone per bambini. Lui mette le cuffie, si isola e va per la sua strada. Alla mezz’ora mette in ginocchio mezza Juve con una involata che riporta calore all’Olimpico. Il volo termina con le lacrime amare per un infortunio che ci auguriamo sia meno serio di quello che è sembrato. (36’ Under 6: parte con un liscio alla turca e prosegue con una superficialità desolante. Negli spogliatoi Fonseca deve averlo scosso a dovere perchè torna in campo con un piglio decisamente diverso rimediando forse pure un rigore)
Pellegrini 5,5: Le stelle, stavolta, sono altrove. Lorenzo prova a portarle pure nel cielo romanista con qualche passaggio filtrante dei suoi ma sono davvero rari i momenti da ricordare. Al 18’ con una porta immensa da sfondare centra in pieno il birillo, poi si addormenta su un contropiede. Nella ripresa riprende il binocolo con un piglio diverso e con Cristante ritrova un feeling mai perduto, ma rimane troppo pasticcione.
Perotti 6,5: Lo diciamo senza offesa: fa un po’ effetto vederlo tra i titolari in un Roma-Juve così importante. Non ha particolari colpe Fonseca viste le defezioni, ma fino a qualche mese fa il Monito sembrava un esubero o nulla più. Al 5’ perde una palla da dilettante che innesca il contropiede di Dybala, al 21’ ignora Kolarov e prova un tiro improbabile. Nella ripresa è tutto un altro Perotti: dal dischetto ha l’istinto del killer di razza e qualche minuto dopo mette un pallone al bacio per la testa di Dzeko. (82’ Kalinic ng)
Dzeko 6: Edin sembra Laocoonte coi serpenti, prova a divincolarsi ma de Ligt, Demiral e Bonucci lo portano nel primo tempo giù negli abissi dell’anonimato più grigio. Contro la Juve iniziò la bella avventura con la Roma, ma da quel giorno in poi i bianconeri sono diventati un tabù. Nella ripresa, si libera, coglie un palo clamoroso e avvia l’azione che porta al rigore. Uomo squadra lo è di certo, torni pure uomo gol anche se oggi con Bonucci non era di certo semplice.
Fonseca 5,5: Il rinforzo di gennaio, ad oggi, è Bruno Peres che siede al suo fianco infreddolito e malinconico mentre l’ultimo cambio è Kalinic. Ma non basta come alibi per un primo tempo pregno di errori individuali che devono averlo fatto infuriare. Alla fine opta per la difesa a quattro, e almeno nel primo tempo le scelte non ripagano. Poi scuote la Roma negli spogliatoi e l’effetto è visibile. Possibile serva sempre un tempo? Il quarto posto, per ora, se ne va.
JUVENTUS
Szczesny 6.5 – Non blocca un paio di palloni spinosi andando sul sicuro. Toglie dalla porta tutto quello che può.
Cuadrado 5.5 – Costretto al fallo su Perotti anche se forse poteva temporeggiare visto che il giallorosso si era un po' allungato la palla. Soffre un po' in fase difensiva, Sarri lo alza appena la Juve subisce il 2-1, rischia di prendere il secondo giallo per un tocco di mano. Rallenta il contropiede del possibile 3-1.
Demiral 7 – Non solo il gol, un paio di chiusure importanti prima del crac. Da valutare le sue condizioni, in ottica campo e mercato. (19’ De Ligt 6.5 – L’ultima volta da titolare era stata proprio a Roma contro la Lazio. Entra per Demiral ed è subito in partita, prende tutto quello che passa dalle sue parti. In crescita.)
Bonucci 6.5 – Tiene botta quando la Roma si butta tutta su per cercare il gol che riaprirebbe la partita. Sbaglia un paio di palloni in uscita ma niente di tragico.
Alex Sandro 6 – Solido nonostante il rigore che gli fischiano contro. Il braccio è largo ma tocca prima una parte del corpo “legale” e che vantaggio ha nel prendere di mano una palla che sta uscendo dal campo?
Rabiot 6.5 – In netta crescita. Il francese gioca un primo tempo di grande intensità e grande qualità. Orchestra un paio di ripartenze importanti e aiuta Pjanic in fase di impostazione quando la Roma ingolfa la zona del bosniaco.
Pjanic 6 – Il giallo in avvio lo penalizza un po'. Costretto a ritirare sempre la gamba quando invece potrebbe affondare. Più sporco del solito in impostazione.
Matuidi 6.5 – Moto perpetuo e anche tecnicamente non fa male: Ronaldo non sfrutta il suo bel cross nella ripresa. Poteva essere il gol del 3-1.
Ramsey 6 - Tocca la palla poche volte ma spesso lo fa bene. Cala alla distanza. (69’ Danilo 6 – Chiamato a dare più sostanza alla difesa.)
Dybala 7 – Batte la punizione che Demiral trasforma nel vantaggio della Juve. Guadagna il calcio di rigore del raddoppio. Mette qua e là giocate pazzesche, vedi tunnel a Veretout nella ripresa. L’intesa con Ronaldo va e viene ma l’importanza per la squadra è sempre tanta. Esce e se la prende con Sarri. La scorsa settimana, ci aveva pensato il fratello a dare una frecciatina al tecnico, stavolta ci pensa lui in persona. (69’ Higuain 5.5 – È di pochi centimetri oltre Smalling e per questo è giusto annullare il gol del possibile 3-1. Troppo compassato.)
Ronaldo 6.5 – Trasforma il rigore che a conti fatti è decisivo. Pau Lopez gli nega il 3-0 già nel primo tempo e il colpo del ko di testa termina fuori di poco nella ripresa.
Sarri 6.5 – La Juve porta a casa tre punti importantissimi. Bel gioco per una mezzora abbondante, poi deve gestire le due reti di vantaggio. Passi in avanti quando c’è da difendere dentro l’area. Di contro, ffinisce i cambi troppo presto. A proposito, Dybala fa polemica quando esce, ora dovrà gestire il tridente non solo tecnicamente ma anche psicologicamente.