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    Juve: la partita tra Agnelli e Allegri è ancora da giocare, ecco cosa c'è in ballo

    Juve: la partita tra Agnelli e Allegri è ancora da giocare, ecco cosa c'è in ballo

    • Nicola Balice
    Lo abbiamo scritto spesso in queste settimana, prima e dopo l'eliminazione con l'Ajax, anche questa mattina: Allegri rimane alla Juve, fino a prova contraria. Questo è quanto detto e ribadito da Andrea Agnelli, un presidente che ha abituato ad avere una sola parola. Questo è quanto detto anche dallo stesso Massimiliano Allegri, che pure ha fatto intendere come ci sia ancora da discutere: molto o poco, si capirà. Un primo messaggio, tra le righe, la scorsa settimana: “La Juve non inizia mai la stagione con un allenatore in scadenza? Non si sa mai”. E un altro oggi: “Quando si programma il futuro si parla e c'è un confronto da cui bisogna uscire migliori per programmare una stagione difficile. Bisogna essere lucidi nelle valutazioni e distaccati da quello che è successo”. Niente di clamoroso, anzi forse talmente ovvio da risultare sorprendente. Che conferma come un confronto ci dovrà essere e sarà ricco, non una pura formalità. Ecco perché continuano i rumors legati a contatti con allenatori che potrebbero raccogliere la sua eredità, ad esempio. Il fatto che la Juve abbia già terminato la propria stagione, poi, può agevolare il processo decisionale: il summit decisivo potrà essere dopo il derby d'Italia o dopo quello della Mole, comunque a stretto giro di posta.

    BRACCIO DI FERRO – La posizione della Juve, di Agnelli, è sempre la stessa: per prendere la decisione di mandare via Allegri servirebbe un sicuro passo in avanti, quello che avrebbe garantito almeno secondo i piani bianconeri uno tra Zinedine Zidane e Pep Guardiola, quello che garantirebbero ben pochi tecnici in circolazione. Altrimenti, cambiare si può, ma solo se fosse Allegri a decidere di prendere la via d'uscita, una soluzione ancora da non escludere ma che fin qui non si è mai concretizzata. L'attesa di una prima mossa, da una delle due parti, non è però immobilismo e la decisione di continuare insieme non sarà mai vissuta come una sconfitta, dal mercato le scosse di adrenalina necessarie però per rivitalizzare un rapporto che dopo cinque anni intensi ne ha sempre più bisogno.

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