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    Juve, Pirlo: ‘Mi hanno cercato in A e Premier’. Agnelli: ‘Andrea in prima squadra? Perché no, ma deve meritarlo’

    Juve, Pirlo: ‘Mi hanno cercato in A e Premier’. Agnelli: ‘Andrea in prima squadra? Perché no, ma deve meritarlo’

    • Nicola Balice, inviato a Torino

    Andrea Pirlo inizia la sua nuova avventura alla guida della Juventus Under 23. Così il campione del Mondo si presenta in conferenza stampa.

    AGNELLI
    - “Andrea non ha bisogno di presentazioni, sono contento di riabbracciarlo. Parlo dell’uomo, prima ancora che del calciatore. E i valori dell’uomo possono ritrovarsi in chi manda in campo, quelli di calciatore non sono replicabili. Il progetto delle seconde squadre che abbiamo fortemente voluto, percorso di cui mi sono reso conto nella prima stagione che inizialmente aveva un vero problema identitario, il giro di prestito troppo spesso vedeva i giocatori perdersi. Al termine di due anni di rodaggio, non abbiamo più problemi identitari, c’è riconoscimento del percorso. L’obiettivo è quello di avere due o tre giocatori da portare in prima squadra, Andrea non ha bisogno di sapere cosa è la Juve perché lo conosce. Quelle della Juve U23 sono partite dure, chi ci affronta da sempre tutto perché può anche provare a dare ‘schiaffi’. Auspicio è di ritrovare in futuro Andrea in prima squadra, ma facciamo un passo alla volta’


    PARATICI - “Percorso graduale. Il primo anno abbiamo scelto Zironelli, non era compito facile essendo partiti all’improvviso. Poi Pecchia, profilo di alta categoria. Ora Pirlo, un esempio di lealtà, correttezza, professionalità che può aiutare come esempio per i nostri ragazzi, crediamo abbia tutto per diventare un grande allenatore dopo il giusto percorso formativo”

    CHERUBINI - “Obiettivo è quello di portare in prima squadra dei giocatori o di valorizzarli sul mercato. La scelta di Andrea è quella di una persona che può aiutarci a fare uno step ulteriore, mi ha colpito la sua umiltà e la conoscenza di tutti i nostri giocatori. Ha seguito tutto il campionato, ha grande voglia”


    PIRLO - “Grazie al presidente, a Paratici e a Cherubini per avermi offerto questa opportunità di tornare in famiglia. Spero di avere stesse soddisfazioni da calciatore, stesse ambizioni ma sarà un lavoro nuovo, non vedo l’ora di cominciare. Ho avuto necessità di staccare un po’, ma studiando ai corsi di Coverciano ho capito che la mia strada sia questa. Non ho mai pensato di fare il dirigente, ho dei sogni e il ruolo perfetto è quello dell’allenatore”


    SU SARRI - “Mi sarebbe giocare nella Juve di adesso. Il gioco di Sarri mi piace, perché il play gioca tanti palloni e sarebbe stato adatto alle mie caratteristiche. Conosco i giocatori dell’Under 23, ho seguito il progetto negli anni, sono già migliorati tanto e dovrò anche io creare un rapporto quotidiano. Giusto festeggiare lo scudetto, ma nella Juventus è già storia e si guarda alla Champions, sarà durissima con il Lione, partita importante ma penso che la squadra arrivi forte quanto basta per passare il turno”


    SULLA JUVE - “Dopo dieci anni di Milan qui ho trovato una nuova famiglia, anche dopo il fatto che sia andato via ho mantenuto rapporti. Col Milan non ho mantenuto rapporti perché non c’è più nessuno di quando ero io”

    SUL SUO CALCIO - “Ai ragazzi dovrò spiegare cosa vuol dire giocare nella Juventus. Noi siamo la Juve ma giochiamo in Lega Pro, noi dovremo essere pronti a calarci in questa realtà. I moduli? Vedremo in base ai giocatori a disposizione, la cosa più importante è l’occupazione dello spazio”

    PEP E ZIZOU - “Le responsabilità le gestisco da quando ho 14 anni, a tutti piacerebbe fare il percorso che hanno fato Guardiola e Zidane. Ho avuto offerte di serie A e Premier, ma questa è la strada più giusta per me”

    2006 - “Generazione diversa da quella che c’è adesso, tanti sono diventati allenatori, persone perbene che avevano voglia e passione”


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