Redazione Calciomercato
Juve, la Champions sul campo è a un passo. Allegri ha una grande rosa e indovina tutto
ZERO PARATE IN 45' - La Juve ha dato l’impressione di voler aggredire subito l’Atalanta, un paio di minuti arrembanti, poi ha abbassato il ritmo, arretrato il pressing e gestito la palla. Così il primo tempo è diventato un po’ più atalantino. Niente di sensazionale, sia chiaro, ma la squadra di Gasperini ha controllato il gioco (53 per cento di possesso palla) e concluso di più (13 tiri a 5), solo che lo ha fatto senza la necessaria precisione e soprattutto dalla distanza (sei conclusioni oltre il limite dell’area), tranne un paio di volte, quando davvero si è avvicinata al gol. Nessuna parata di Sportiello né di Szczesny nel primo tempo.
PRIMA PALLA-GOL JUVE - Per la verità, la prima occasione da rete è stata della Juve, per gentile concessione di palla di Koopmeiners a Di Maria, il cui sinistro, appena dentro l’area, è uscito di niente. Poi il palo di Scalvini (superato Iling nello stacco) di testa su angolo di Koopmeiners e la più bella e nitida palla-gol capitata sul sinistro (alto) di Pasalic dopo un tocco di Zapata, una finta di Scalvini e un assist di Koopmeiners, il più brillante in fase di rifinitura visto anche il cross per il colpo di testa di Zappacosta (alto, ma poteva e doveva fare meglio).
LA DIFFERENZA IN PANCHINA - Il primo caldo ha forse condizionato, abbassandolo, il ritmo della partita. All’Atalanta mancavano giocatori di peso come Hojlund, Palomino, Lookman, Ruggeri e Hateboer, per questo Gasperini aveva portato solo otto riserve in panchina. Per le sue scelte iniziali, Allegri aveva invece la possibilità di ribaltare la squadra con gli uomini della sua panchina, gente come Kostic, Chiesa, Vlahovic e Pogba. E’ questo che ci aspettavamo nel secondo tempo, un cambio vero da parte della Juve (che comunque non disdegnava il pareggio) come in effetti è accaduto. Le sorprese di Max erano state quelle di Rugani e Milik, più atteso quello di Iling-Junior alla prima da titolare. Rugani si è appiccicato a Zapata e ha vinto il duello, Milik ha giocato molto di sponda e il giovane Iling ha provato a puntare un paio di volte Zappacosta senza però approfittarsi, come avrebbe dovuto, della sua maggiore velocità. Questo nel primo tempo, perché nel secondo, nel momento decisivo, Iling se ne sarebbe approfittato, eccome. E’ successo al minuto 11: l’inglesino ha rubato palla a Zappacosta quasi a metà campo, è partito come una scheggia con Rabiot al fianco, ha puntato Toloi e dato palla al francese, che è andato sul fondo, ha crossato, Maehle ha anticipato Milik ma la respinta è stata girata in rete da Iling. Prima da titolare in A, primo gol.
I GUAI DI GASP - In meno di 20', l’Atalanta ha passato tutti i suoi guai. Dopo 5' della ripresa, Gasperini è stato costretto al primo cambio, Boga per l’acciaccato Ederson, con Koopmeiners arretrato a centrocampo e Pasalic trequartista su Locatelli. Poi all’11' ha preso gol, così il tecnico ha tolto il vago Pasalic per mettere Muriel: secondo cambio, seconda finestra. Non è finita qui, perché Rabiot (ammonito) al 19' è franato sulla caviglia di Boga, uscito a braccia. Terzo cambio, terza e ultima finestra al 20' con Soppy al posto di Boga. E mentre Gasperini finiva per regolamento la possibilità dei cambi, Allegri iniziava con Pogba e Vlahovic al posto di Fagioli e Milik. In contropiede, pennellata di Di Maria per Pogba, sinistro sbilenco al volo, parata di Sportiello.
VLAHOVIC, CORI E GOL - La partita ha preso una piega chiara, l’Atalanta occupava la metà campo avversaria, ha protestato per un intervento di Pogba su Soppy (dentro o fuori area? Comunque Doveri non ha fischiato) e la Juve aveva praterie per il contropiede. Pogba ha fatto ripartire spesso la sua squadra. Gli ultimi cambi di Allegri hanno spinto proprio in quella direzione, Chiesa e Kostic per Di Maria e Iling-Junior. Zappacosta ha colpito il secondo palo esterno della mattinata bergamasca, ma il contropiede bianconero è stato micidiale. Vlahovic a un minuto dalla fine ha avuto la palla del 2-0 (assist di Rabiot), ma Sportiello ha respinto. A quel punto la curva atalantina ha cominciato con i cori razzisti verso il centravanti juventino, come era capitato anche quando indossava la maglia della Fiorentina. Dusan si è innervosito, come Allegri che se l’è presa con Pogba per aver buttato via un pallone riconsegnandolo ai nerazzurri. Ancora cori brutti, sgradevoli, razzisti, che però hanno avuto l’effetto opposto, hanno caricato Vlahovic che, in pieno recupero, ha piazzato proprio sotto la curva atalantina la palla del 2-0 su assist di Chiesa, ovviamente in contropiede. Il serbo si è portato il dito al naso: tutti zitti, ho segnato io. Doveri l’ha ammonito e i suoi compagni lo hanno allontanato dalla curva. Ce l’hanno con lui, a Bergamo, perché l’Atalanta è la vittima preferita dell’ex viola, cinque gol, di cui tre proprio a Bergamo. Come dire: insultatemi e io segno.
IL TABELLINO
Atalanta- Juventus 0-2 (primo tempo 0-0)
Marcatori: 11’ s.t. Iling Junior, 48’ s.t. Vlahovic
Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Djimsiti, Scalvini; Zappacosta, de Roon, Ederson (dal 4’ s.t. Boga (dal 20’ s.t. Soppy)), Maehle; Koopmeiners, Pasalic (dal 15’ s.t. Muriel); Zapata. Allenatore Gian Piero Gasperini
Juventus (3-5-1-1): Szczesny; Danilo, Rugani, Alex Sandro; Cuadrado, Fagioli (dal 20’ s.t. Pogba), Locatelli, Rabiot, Iling-Junior (dal 37’ s.t. Kostic); Di Maria (dal 37’ s.t. Chiesa); Milik (dal 20’ s.t. Vlahovic). Allenatore: Massimiliano Allegri
Arbitro: Doveri di Roma 1
Ammoniti: Rabiot, Maehle, Vlahovic