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    Juve, l'importanza di avere Juan Cuadrado. Non solo il gol al Lione

    Juve, l'importanza di avere Juan Cuadrado. Non solo il gol al Lione

    • Edoardo Siddi
    Lui ha voluto solo la Juve. Da quando se n'è andato, ha cercato in tutti i modi di rivestire i colori bianconeri e la Vecchia Signora le ha provate tutte, riuscendo, alla fine, a riportarlo a casa. L'affare è passato un po' sotto silenzio, ma è stato chiaro fin da subito che si trattava di un grande colpo. Sotto ogni aspetto.

    DIETRO LE QUINTE - Inizialmente Cuadrado il campo l'ha visto davvero poco, tanto che l'esordio è datato 27 novembre, contro il Palermo, per subentrare a Rugani. Il motivo di tanto ritardo? Non certo la forma fisica: ha mostrato fin da subito di essere in forma smagliante. Il problema era stato proprio il ritardo nel trasferimento: Cuadrado aveva lavorato benissimo fisicamente, ma poco con il pallone. C'è voluto un po' di tempo, quindi, ma Allegri è un maestro in queste cose e per il colombiano aspettare non era un problema. Per la Juve si può.

    SPACCAPARTITA - Quando entra dalla panchina, Juan sa essere letale. Le sue caratteristiche lo rendono il giocatore perfetto per approfittare di difese stanche o far saltare i radar di pacchetti arretrati molto attenti. Pochi al mondo hanno la sua capacità di dribbling nello stretto e con la sua velocità rovina spesso i piani avversari. Vedere, ad esempio, l'ingresso con il Lione: è stato il giocatore che ha subito più falli, perché per fermarlo c'era solo un modo. Ma per essere decisivo, Cuadrado non ha bisogno di subentrare. Basta una sua fiammata e tutto può cambiare.

    ARMA TATTICA - Cambiare totalmente modulo e sistema di gioco senza cambiare interpreti, ma semplicemente spostando una pedina. Cuadrado permette anche questo. Appare anarchico (e un po' lo è), ma sa svolgere praticamente ogni ruolo e questo permette ad Allegri di cambiare modulo in corsa senza ricorrere a sostituzioni. Si è visto a Palermo, si è visto con il Lione (seppur l'inferiorità numerica falsi ogni valutazione tattica). Cuadrado può fare l'esterno del 3-5-2, può avanzare per fare l'esterno d'attacco, all'occorrenza retrocedere nella difesa a quattro, addirittura spostarsi a fare la mezz'ala. Il suo è un ruolo chiave.

    AMORE - Il fatto di poter sistemare lacune in ogni zona, spesso porta Allegri ad assegnargli il ruolo di dodicesimo, che significa panchina. Star fuori non piace mai a nessuno, ma, come detto, per la Juve si può. Una famiglia. Questo è, per Cuadrado, la Juventus. E non sono frasi di circostanza: lo dimostrano le sue parole ai compagni al momento dell'addio le sue mosse in estate e anche quella foto di Facebook mai cambiata. Come a dire che lui, da quella maglia, non si sarebbe mai voluto staccare.

    @Edosiddi

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