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Juve: l'eroe del derby è McKennie, l'extracomunitario scelto proprio nei giorni di Suarez...
"Mi piace inserirmi in area" ha dichiarato McKennie, confermando una delle qualità più importanti. Inserimento, fisico, corsa e dinamismo: la duttilità dell'americano è preziosa, e Pirlo inizia a premiarlo. Perché nella nuova Juve che sta nascendo, il tecnico è ancora alla ricerca di certezze in mezzo al campo. Un vero regista non c'è, Bentancur sta faticando, Arthur non si è ancora preso sulle spalle la squadra, Rabiot ha altre caratteristiche. E pensare che l'americano era sbarcato a Torino tra lo scetticismo di tutti. Sconosciuto ai più, ha già conquistato 5 presenze da titolare e altrettante da subentrato. Dimostrando, sempre più, che in questa Juve ci può stare. "Quando sono arrivato qui pensavo che sarebbero stati dodici mesi di prova, era un prestito. E invece eccomi qui, dopo pochi mesi mi sento a casa, sono completamente a mio agio" ha svelato qualche settimana fa dal ritiro della nazionale.
Già, un prestito. Gli accordi ufficiali parlano di 4 milioni e mezzo di euro per il trasferimento temporaneo, con un obbligo di riscatto a determinate condizioni o un diritto di riscatto in favore della Juve a 18,5 milioni. Obbligo formale che dovrebbe scattare a obiettivi precisi e tutt'altro che irraggiungibili, come il 60% delle presenze e la qualificazione in Champions. La Juve prende tempo e si gode la (rapida) crescita di McKennie. All'anagrafe Weston, l'Occidentale che ha acceso la squadra nel derby.