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Juve, l'assenza di Chiesa peserà con la Fiorentina. Lazio-Milan uno spareggio con numeri da brividi
La Juve si è ritrovata, ha ritrovato Dybala e nelle ultime settimane è tornata in piena corsa per un posto in Champions (ora è terza a pari punti con l’Atalanta). Per tenere il ritmo in questo weekend dovrà spuntarla con la Fiorentina in trasferta, tentando il riscatto dopo il 3-0 dei toscani dello scorso dicembre. Domenica alle 15.00 al “Franchi” si affrontano – come all’andata – due tra le squadre con il più basso indice di Stabilità Tecnica della stagione (93,3% per i viola, 96,9% per i bianconeri). Il dato annuncerebbe una sfida aperta ad ogni pronostico, anche se sono ben 33 i punti che separano le rivali di giornata. In casa viola Ribery soffre un po' le partite ravvicinate (un mediocre 87% di IEF nell’ultimo turno, a fronte comunque di un rispettabile 92% di IET). I toscani dovranno comunque sperare nel pieno recupero del francese, oltre a quello di Castrovilli (IET potenziale del 96%) per innescare le potenzialità di Vlahovic, chiamato a confermare il suo stato di forma eccellente (IET ed IEF al 94%) e a sfondare il muro difensivo bianconero.
I piemontesi per contro, sebbene lontani dalla costanza di prestazione degli ultimi anni, vantano comunque risorse illustri. L’assenza di Chiesa peserà su ritmo ed efficienza negli 1vs1, ma gli undici di Iachini dovranno evitare di farsi avvolgere dalla manovra dei Campioni d’Italia in carica, capaci di un alto indice di aggressività offensiva (94%), e di produrre oltre 20 passaggi ad alta difficoltà (contro i 9 dei toscani) e quasi 30 occasioni di 1vs1 (vs 15).
Chi, invece, è sempre più vicino a prendersi il titolo dopo nove anni di dominio bianconero, è l’Inter di Conte, che domenica alle 15.00 ospiterà il Verona a San Siro. I nerazzurri hanno conquistato un buon punto in casa del Napoli due giornate fa e frenato in casa dello Spezia nel turno infrasettimanale. Niente paura (l’1-1 in casa dei liguri è più figlio della sfortuna e di qualche errore di troppo che di qualche meccanismo inceppato) ma il Verona, nonostante attraversi un momento negativo, è una squadra organizzata. Se l’attuale Efficienza Tecnica del Biscione appare irraggiungibile (94,5% vs l’89,6% della formazione di Juric), il divario dal punto di vista Fisico è meno evidente (93,8% vs 91,4%). L’Inter però è più abituata a manovrare il gioco in modo più articolato, e lo dimostra l’analisi dei passaggi. L’Hellas ne tenta 27 (13 riusciti) di media difficoltà, i milanesi arrivano a 42 (31 riusciti). Nei tentativi ad altissima difficoltà il divario è addirittura di 18 passaggi riusciti per Lukaku e compagni contro i 5 degli ospiti.
La squadra di Juric dovrà invece puntare sugli 1vs1 (così come ha fatto lo Spezia), visto che i primi della classe in genere producono la metà dei duelli rispetto agli scaligeri. La trasferta di mercoledì al “Picco” è stata tutt’altro che facile per la capolista, e lo dimostrano i numeri del carico esterno. Se Barella ha chiuso la gara con uno score di quasi 13 km di cui 3,6 ad alta intensità e ben 29 sprint, Brozovic ha addirittura percorso 13,6 km superando i 4,5 km ad alta intensità ma, come da richiesta tattica, eseguendo solo 12 sprint. Non sarà facile per i nerazzurri recuperare tutte le energie; ma l’interessante confronto in termini atletici evidenzia come, se da un lato i padroni di casa sviluppano più volume (118 vs 112 km) e una maggiore intensità (31 vs 27 km), il Verona dall’altro produce più sprint (240 vs 224) e più accelerazioni brusche (750 vs 678).
A giochi fatti – nel Monday Night – scenderanno in campo Lazio e Milan, entrambe sconfitte nel turno infrasettimanale da Napoli e Sassuolo. All’andata la sfida la decise con un guizzo al fotofinish Theo Hernandez, ma a qualche mese di distanza gli obiettivi sono cambiati ed entrambe le squadre hanno bisogno di fare più punti possibili. I rossoneri sono calati in brillantezza soprattutto in casa; dall’altra parte però i biancocelesti potrebbero accusare il duro colpo incassato al “Maradona”. Nel girone di ritorno il Milan si sta assestando su un IET del 90,9% (poco sopra la media di Serie A ed inferiore al 92% registrato al termine del girone di andata) mentre non ha registrato alcuna flessione in termini di Efficienza Fisica (passando dal 92,6% al 92,4%). I capitolini invece sono allineati atleticamente (con un IEF costante al 91,4%) e leggermente in crescita sotto il profilo dell’Efficienza Tecnica (dal 90,7% al 91,3%). Non sono ammessi passi falsi per nessuna delle due formazioni, anche se – classifica alla mano – il Diavolo gode sicuramente di una posizione più favorevole. Tuttavia, le ultime giornate saranno decisive soprattutto per il quarto posto e l’aspetto psicologico potrebbe condizionare le prestazioni.
Le ultime uscite dicono che Milan e Lazio hanno prodotto solamente 19 passaggi ad alta difficoltà a testa (la metà riusciti), con i rossoneri che non sono andati oltre l’88% di Efficienza negli 1vs1 offensivi (addirittura 0 vinti su 11 occasioni) e i laziali che hanno sviluppato un indice di pressing da bassa classifica (87,3%). In termini di volume infine si affronteranno due diversi stili di gioco: nel girone di ritorno la squadra di Inzaghi è in testa alla classifica dei chilometri percorsi mediamente in una partita (117) mentre quella di Pioli, con 111 km, è nella parte basse del ranking. I biancocelesti poi producono mediamente 233 azioni ad alta intensità (contro le 215 degli avversari di turno). In ultimo, se la squadra di Inzaghi produce gli stessi valori di alta intensità nelle due fasi, il carico del Milan è sbilanciato verso la fase di non possesso (56% vs 44%).
I piemontesi per contro, sebbene lontani dalla costanza di prestazione degli ultimi anni, vantano comunque risorse illustri. L’assenza di Chiesa peserà su ritmo ed efficienza negli 1vs1, ma gli undici di Iachini dovranno evitare di farsi avvolgere dalla manovra dei Campioni d’Italia in carica, capaci di un alto indice di aggressività offensiva (94%), e di produrre oltre 20 passaggi ad alta difficoltà (contro i 9 dei toscani) e quasi 30 occasioni di 1vs1 (vs 15).
Chi, invece, è sempre più vicino a prendersi il titolo dopo nove anni di dominio bianconero, è l’Inter di Conte, che domenica alle 15.00 ospiterà il Verona a San Siro. I nerazzurri hanno conquistato un buon punto in casa del Napoli due giornate fa e frenato in casa dello Spezia nel turno infrasettimanale. Niente paura (l’1-1 in casa dei liguri è più figlio della sfortuna e di qualche errore di troppo che di qualche meccanismo inceppato) ma il Verona, nonostante attraversi un momento negativo, è una squadra organizzata. Se l’attuale Efficienza Tecnica del Biscione appare irraggiungibile (94,5% vs l’89,6% della formazione di Juric), il divario dal punto di vista Fisico è meno evidente (93,8% vs 91,4%). L’Inter però è più abituata a manovrare il gioco in modo più articolato, e lo dimostra l’analisi dei passaggi. L’Hellas ne tenta 27 (13 riusciti) di media difficoltà, i milanesi arrivano a 42 (31 riusciti). Nei tentativi ad altissima difficoltà il divario è addirittura di 18 passaggi riusciti per Lukaku e compagni contro i 5 degli ospiti.
La squadra di Juric dovrà invece puntare sugli 1vs1 (così come ha fatto lo Spezia), visto che i primi della classe in genere producono la metà dei duelli rispetto agli scaligeri. La trasferta di mercoledì al “Picco” è stata tutt’altro che facile per la capolista, e lo dimostrano i numeri del carico esterno. Se Barella ha chiuso la gara con uno score di quasi 13 km di cui 3,6 ad alta intensità e ben 29 sprint, Brozovic ha addirittura percorso 13,6 km superando i 4,5 km ad alta intensità ma, come da richiesta tattica, eseguendo solo 12 sprint. Non sarà facile per i nerazzurri recuperare tutte le energie; ma l’interessante confronto in termini atletici evidenzia come, se da un lato i padroni di casa sviluppano più volume (118 vs 112 km) e una maggiore intensità (31 vs 27 km), il Verona dall’altro produce più sprint (240 vs 224) e più accelerazioni brusche (750 vs 678).
A giochi fatti – nel Monday Night – scenderanno in campo Lazio e Milan, entrambe sconfitte nel turno infrasettimanale da Napoli e Sassuolo. All’andata la sfida la decise con un guizzo al fotofinish Theo Hernandez, ma a qualche mese di distanza gli obiettivi sono cambiati ed entrambe le squadre hanno bisogno di fare più punti possibili. I rossoneri sono calati in brillantezza soprattutto in casa; dall’altra parte però i biancocelesti potrebbero accusare il duro colpo incassato al “Maradona”. Nel girone di ritorno il Milan si sta assestando su un IET del 90,9% (poco sopra la media di Serie A ed inferiore al 92% registrato al termine del girone di andata) mentre non ha registrato alcuna flessione in termini di Efficienza Fisica (passando dal 92,6% al 92,4%). I capitolini invece sono allineati atleticamente (con un IEF costante al 91,4%) e leggermente in crescita sotto il profilo dell’Efficienza Tecnica (dal 90,7% al 91,3%). Non sono ammessi passi falsi per nessuna delle due formazioni, anche se – classifica alla mano – il Diavolo gode sicuramente di una posizione più favorevole. Tuttavia, le ultime giornate saranno decisive soprattutto per il quarto posto e l’aspetto psicologico potrebbe condizionare le prestazioni.
Le ultime uscite dicono che Milan e Lazio hanno prodotto solamente 19 passaggi ad alta difficoltà a testa (la metà riusciti), con i rossoneri che non sono andati oltre l’88% di Efficienza negli 1vs1 offensivi (addirittura 0 vinti su 11 occasioni) e i laziali che hanno sviluppato un indice di pressing da bassa classifica (87,3%). In termini di volume infine si affronteranno due diversi stili di gioco: nel girone di ritorno la squadra di Inzaghi è in testa alla classifica dei chilometri percorsi mediamente in una partita (117) mentre quella di Pioli, con 111 km, è nella parte basse del ranking. I biancocelesti poi producono mediamente 233 azioni ad alta intensità (contro le 215 degli avversari di turno). In ultimo, se la squadra di Inzaghi produce gli stessi valori di alta intensità nelle due fasi, il carico del Milan è sbilanciato verso la fase di non possesso (56% vs 44%).