Juve:|L'Arsenal scarica Van Persie
Nell’afa di Kuala Lumpur, in Malesia, dove l’Arsenal è in tournée, Arsene Wenger si arrende: Robin Van Persie, RVP nelle paginate dei tabloid, è ufficialmente in vendita, inutile continuare a proporgli rinnovi. «Per alcuni il prestigio di un club si misura con il libretto degli assegni - ha detto il boss dei Gunners - non per me. Il nostro desiderio sarebbe quello di tenere Robin, ma alla fine faremo ciò che è meglio per il club. Chi vuol capire, capisca». Di certo, il libretto degli assegni non sarà quello del vecchio Arsene, che consuma la separazione a 10 mila chilometri di distanza. Van Persie è rimasto a Londra e ieri ha messo il timbro sul divorzio: «Ho riflettuto a lungo sull’offerta e ho deciso di non firmare». Impugnerà la penna per Manchester United o Juve, per ora favoriti sul City, nonostante i milioni dello sceicco. Almeno secondo ciò che Robin va ripetendo al suo agente e ai suoi amici, da qualche mese: «Voglio andare in una squadra che abbia la forza e la tradizione per vincere la Champions League».
A sfogarsi, ieri, è stato però Wenger, che mai aveva parlato così tanto: «Noi siamo molto, molto ambiziosi - ha detto il manager dell’Arsenal - ma anche molto orgogliosi del modo di gestire il nostro club. E la dimensione di una società non si può mettere in dubbio quando si lascia o si tiene un giocatore. Sono due cose che non c’entrano». Ogni riferimento a RVP è puramente voluto. Ormai è deciso, vai dove ti pare. E in fretta: «La scadenza ufficiale del mercato è il 31 agosto - ha continuato Wenger - ma noi possiamo darci un nostro termine. E credo anche che il mercato dovrebbe fermarsi prima dell’inizio della stagione».
Volendo accelerare i tempi, basta che l’Arsenal cali le quotazioni sotto i venti milioni di sterline, oltre 25 milioni di euro, perché nessuno li sborserà mai per un giocatore prossimo ai 29 anni e a uno dalla scadenza del contratto. D’altronde Wenger non vuole correre il rischio di vederlo partire gratis, appunto a giugno 2013, quindi dà una lucidata alla merce da vendere: «Robin Van Persie è un attaccante di classe mondiale. Sono un suo grande ammiratore e l’ho sempre sostenuto, in tutto, per questo lo prendemmo che era molto giovane». Nel 2004, ventunenne. Soprattutto, i Gunners non vogliono ripetere gli errori commessi con le cessioni di Fabregas e Nasri, impacchettati a estate (e preparazione) avviata: «L’anno scorso la stabilità della nostra squadra fu messa in discussione - ha ammesso Wenger - stavolta invece avremmo piccoli problemi: abbiamo una squadra solida, abituata a giocare insieme. E abbiamo comprato due attaccanti». Giroud e Podolski, da tempo, sospettando già della smania d’addio di Van Persie. A casa Juve si pensa di avere qualche chance, nonostante la concorrenza dello United e i milioni del City, quello che sul contratto offrirebbe di più. I bianconeri non andranno oltre i 18-20 milioni all’Arsenal e i 7 all’olandese, premi compresi.
Nell’attesa, Marotta e Paratici sorvegliano Mattia Destro, semmai non chiudesse con la Roma, Jovetic, e hanno quasi impacchettato Poli, dalla Samp. Ieri, dal palco del ritiro, Antonio Conte ha lanciato la sfida: «Siamo tornati sul tetto d’Italia e adesso speriamo di tornare su quello d’Europa e del mondo». Con un top player sarebbe una scalata più semplice.