Sentita (o forse letta) dopo Siena: “L’anno scorso una partita così la Juve l’avrebbe pareggiata”. Sentita (o letta) dopo il pari in dieci col Bologna: “L’anno scorso una partita così l’avrebbe persa”. Nel giro di pochi mesi è cambiato l’atteggiamento. Della critica.

“Milan favoritissimo, un mercato da 8”. Se andate a rileggere le dichiarazioni, gli articoli e le pagelle di fine agosto, trovate un sacco di sorprese e inesattezze. Ma anche qualche perla.

Mazzarri ha inventato il burn-over: in un colpo solo ha bruciato titolarità e certezze cambiando il volto e la sostanza del Napoli. Capisco la necessità di tenere in tensione le seconde linee, ma a Verona ha presentato sette novità su undici, in pratica un’altra squadra. “Rifarei le stesse scelte” ha detto. Una balla. Lo spero per Napoli.

Ranieri: “L’Inter giocherà come sapeva giocare”. Ci voleva tanto?

Per curiosità sono andato a riprendere il GQ post del 31 agosto con le valutazioni sulla campagna acquisti delle 20 e, lo ammetto, mi sono divertito: sarà anche inelegante, ma chissenefrega. Spunti.

Sul Napoli: “Per la prima volta Mazzarri lavora con almeno 18 prime scelte: se non gli scende la catena, vince”. Scesa.

Sulla Lazio: “Risolto con soddisfazione di tutti, tifoseria esclusa, il caso Zarate”.

Sulla Roma: “L’incognita è il tecnico: giovane, esordiente, spagnolo e presuntuoso”. Centro.

Sulla Juve: “Krasic in crisi di fiducia. Attenzione a Del Piero, come sempre: entra, segna, seduce la gente e la stampa scombinando i piani”. Gioca lui, anche quando non segna.

Sul Milan (voto 6): “Ha confermato la squadra scudetto e, con essa, la ridotta operatività (no more money)”.

Sull’Inter (5): “Un’Inter indebolita, per ora indecifrabile, poco fluida”.